Covid, per il ministro Speranza "la seconda ondata è possibile"
Il ministro della Salute, Roberto Speranza: "La seconda ondata è possibile, in alcuni Paesi è già avvenuta"
“La seconda ondata è possibile, ma possiamo provare a contenerla“. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Radio24. Per farlo, “dovremo essere veloci e determinati nell’isolare i casi, individuare i focolai e contenerli immediatamente”. Il numero uno della Sanità ha sottolineato come “non possiamo avere certezze su settembre-ottobre. In alcuni Paesi la seconda ondata è avvenuta: dobbiamo tenerci pronti”.
Il ministro ha comunque precisato che l’Italia “oggi è più forte di quanto lo fosse i primi di febbraio: conosce meglio l’avversario con cui si confronta e abbiamo acquisito conoscenze sul campo”.
Speranza: “Servono almeno 20 miliardi per la sanità”
Il ministro ha anche spiegato come alla sanità servano risorse, “almeno 20 miliardi di finanziamento. Va bene anche il Mes o qualunque altro strumento, l’importante è avere le risorse”.
Nel frattempo, restano valide “tre grandi regole fondamentali” per evitare che gli ospedali collassino: l’uso delle mascherine, il distanziamento di almeno un metro e il lavaggio frequente delle mani. Regole “ancora essenziali – ha detto Speranza – fino a quando non avremo un vaccino. Quando c’è un assembramento c’è un rischio, quando c’è una persona senza mascherina c’è un rischio”.
“Nei luoghi chiusi – ha aggiunto – il pericolo di contagio è sempre maggiore, tant’è che l’obbligo di mascherine vige nel nostro Paese nei luoghi chiusi aperti al pubblico. Dopo di che, anche all’aperto bisogna evitare assembramenti: gli assembramenti sono ancora vietati nel nostro Paese anche all’aperto”.
Speranza e la scuola: “Faremo test sul personale”
Il ministro ha poi affrontato il tema della scuola, spiegando che “l’obiettivo straordinario del governo è aprirle tutte in sicurezza a settembre. Non possiamo scaricare solo sulle spalle di presidi, insegnanti, operatori scolastici una vicenda che è prettamente sanitaria, quindi sto lavorando per costruire questo rapporto organico”.
In che modo? “Faremo test sul personale che lavora nelle scuole prima della riapertura – ha detto Speranza -, poi avremo una fase di campionamento, di verifica e monitoraggio molto costante. Scuola e sanità devono affrontare insieme questa della riapertura”.
Quindi, il ricordo sulla chiusura: “Chiudere le scuole è stata una scelta necessaria, ma la più dolorosa tra le scelte fatte. Ho firmato tutti gli atti di questi mesi, ma questa è stata la scelta più dolorosa. Ma intorno alle scuole girano 10 milioni di persone. E in quel momento il nostro Paese non poteva consentirsi una mole così significativa di persone in movimento”.