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Coronavirus, pochi nuovi casi a Codogno: il racconto del sindaco

Nel primo focolaio italiano i numeri dei contagi si sono molto ridotti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

A Codogno, la cittadina del Lodigiano simbolo dell’emergenza coronavirus e primo focolaio italiano, i contagi sono diventati pochissimi, appena 13 negli ultimi tre giorni. Secondo il sindaco Francesco Passerini è il segno che l’isolamento e le altre misure adottate, più rigide per tutti, hanno funzionato.

La battaglia non è ancora vinta, ma “siamo vicini”, ha detto il 35enne primo cittadino di Codogno in una intervista al Corriere della Sera.

I numeri dei nuovi contagi sono “ancora troppo limitati, ma ci fanno sperare e per davvero. I contagi sono aumentati solo di poche unità e lo stesso vale per tutti gli altri Comuni dell’ex zona rossa. Siamo vicini a crescita zero. La conferma che l’emergenza Covid-19 si combatte in un solo modo”, ha dichiarato Passerini.

La chiave, secondo il sindaco, è nei comportamenti delle persone: “C’è bisogno di un cambio di mentalità e di comportamento. Si vince con la responsabilità collettiva, tutti si sono preoccupati della propria salute e di quella degli altri”.

Codogno non è più zona rossa, ma il sindaco avrebbe preferito un’altra settimana: “Avevo chiesto al Governo una ripresa economica interna nell’area isolata, ma l’abolizione mi ha sorpreso. Significa che i dati dei contagi sono davvero confortanti”.

Passerini ha espresso “forte preoccupazione che senza più zona rossa, i sacrifici fatti possano essere vani. Che ora tutto torni come all’inizio, ma al contrario: sono gli altri ad essere un pericolo per noi”.

Secondo il sindaco l’isolamento “era la giusta medicina per curare una grave malattia. Tutti qui abbiamo avuto questa percezione immediatamente”. Nella cittadina del paziente uno ci sono stati finora 34 decessi: “Tantissime. Chi pensava alla banale influenza lo avrà capito”.

“Abbiamo scoperto – ha detto Passerini – uno spirito di comunità che pensavamo d’avere perso. Al secondo giorno di isolamento, mentre ascoltavo i problemi di chi era bloccato, mi sono trovato davanti due signori: ‘Noi non abbiamo lamentele, siamo a disposizione per aiutare’. Da quel momento i volontari sono stati tantissimi”.

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