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Coronavirus, esami di maturità e voti: parla Azzolina

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha fornito delle precisazioni in merito agli esami di maturità 2020

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta a “Tutti in classe”, su Radio Rai 1, per fornire alcune precisazioni sulla maturità 2020 a fronte dell’emergenza coronavirus. La ministra ha detto che “stiamo pensando a possibili soluzioni relative al momento in cui si ritornerà a scuola”.

Coronavirus, al vaglio soluzioni per maturità 2020

La maturità dovrà “tenere in considerazione cosa gli studenti hanno fatto in questo periodo di didattica a distanza e cosa non hanno fatto”. L’osservazione della ministra è giunta in risposta a una mail di uno studente che riferiva che la didattica a distanza nella sua scuola è stata attivata soltanto in alcune materie.

“Ci stiamo riflettendo – ha sottolineato Azzolina – abbiamo già in mente possibili soluzioni che garantiscano agli studenti di fare un esame serio, giusto, in cui non si perda il sapore dell’esame, ma devo tutelare gli studenti rispetto agli apprendimenti degli ultimi mesi”.

La ministra ha poi precisato: “Tuttavia l’esame di Stato riguarda il percorso sviluppato in tutti i 5 anni di studio. Io devo tranquillizzare rispetto a quella parte di programma, da febbraio a giugno, e garantire un esame che sia reale, rispetto alla parte di programma non realizzata. Stessa cosa vale per gli studenti delle medie“.

Coronavirus, Azzolina: “Anno scolastico sarà valido, no ossessione del voto”

La ministra ha aggiunto: “L’anno scolastico sarà valido e gli insegnanti hanno la piena libertà di valutare come ritengono; moltissimi lo stanno già facendo, stanno già valutando” sulla base della didattica a distanza, “ma io non ho l’ossessione del voto“.

Per Azzolina, l’importante “è stare vicino ai ragazzi che sono smarriti, non hanno più la loro routine. Gli insegnanti sono fondamentali dal punto di visto emotivo, soprattutto in quelle zone come la Lombardia in cui l’isolamento e la tristezza si stanno combattendo anche grazie alla scuola; i prof regalano momenti di serenità in momenti tristissimi”.

“Solo una minima parte di docenti ha incrociato le braccia – ha chiosato la ministra – ma io, e parlo da docente, mai e poi mai riuscirei a farlo: come si fa a dire ‘non mi compete’? Ci troviamo di fronte ad una emergenza planetaria; in classe torneremo, bisognerà guardarli negli occhi i ragazzi e loro sanno chi c’è stato e chi no”.

“Molti adesso hanno ritrovato quel rispetto che a volte in passato era mancato e quel senso di comunità scolastica, tanti docenti hanno ritrovato entusiasmo“, ha osservato Azzolina. “Sono una minoranza ad aver incrociato le braccia, tanti si sono rimboccati le maniche” anche se non sapevano fare didattica a distanza, “io apprezzo il loro sforzo e mi preoccupo se c’è una fetta minoritaria che le maniche non se le è rimboccate”.

Coronavirus, Azzolina sulla didattica a distanza

Azzolina ha parlato della didattica a distanza, dicendo che “ci sono aspetti positivi” da parte di quelle scuole che si erano mosse in anticipo, approfittando dei finanziamenti messi a disposizione; “e ci sono realtà più deboli a cui abbiamo provato a dare risposta mettendo varie soluzioni in campo”.

“Non è una differenza Nord-Sud ma è una situazione a macchia di leopardo”, ha evidenziato la ministra Azzolina, ed è legata al “digital divide, su cui bisognerà fare una riflessione”.

Coronavirus, il Governo stanzierà 85 milioni per la didattica a distanza

La ministra dell’Istruzione ha poi aggiunto: “Abbiamo creato delle task force regionali con la figura dello psicologo, che serve: i ragazzi hanno bisogno di figure di riferimento, gli adulti sono necessari”, senza didattica a distanza “il rischio sarebbe l’abbandono totale”.

“Le famiglie stanno facendo enormi sforzi – ha osservato Azzolina – famiglie e insegnanti sono la base per gli studenti che in questo momento hanno perso tutte le certezze”. La ministra ha parlato del monitoraggio da parte del Ministero sulla didattica a distanza, “serve anche a capire come distribuire i soldi: firmerò a giorni il decreto con cui andremo a utilizzare gli 85 milioni di euro” stanziati dal Governo per sostenere la didattica a distanza e “arrivare a chi non ha gli strumenti digitali”.

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