Coronavirus, azienda locale dona milioni di mascherine al Veneto
Il governatore del Veneto Luca Zaia ha ringraziato il presidente di Grafica Veneta
Il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato che Grafica Veneta, uno dei maggiori stampatori di libri a livello internazionale, donerà alla Regione Veneto 2 milioni di mascherine di protezione, che è riuscita a produrre in pochi giorni. Le mascherine verranno distribuite gratuitamente alla popolazione, attraverso la Protezione Civile. Zaia ha ringraziato il presidente dell’azienda, Fabio Franceschi, per la donazione e per aver riconvertito a tempo record la produzione.
L’azienda è in grado di produrre tra i 500 e i 700 mila pezzi al giorno e in una decina di giorni si punta ad arrivare a una produzione quotidiana di 1,5 milioni di pezzi.
Franceschi ha annunciato che già oggi, mercoledì 18, saranno immesse sul mercato circa 800-900 mila mascherine per far fronte all’emergenza coronavirus.
Il presidente dell’azienda ha spiegato che, per la produzione delle protezioni, sono state modificate le linee produttive, riconvertendo una delle rotative, altrimenti destinata alla produzione di libri per gli Usa.
Queste le parole di Franceschi riportate da ‘Ansa’: “Abbiamo utilizzato la normativa sui tessuti protettivi e abbiamo ottenuto una barriera molto elevata comunque. Si può usare nella quotidianità, deve essere sostituita due-tre volte al giorno ma non è un problema. Nel giro una settimana potrebbe venire definita dal Ministero come mascherina chirurgica di primo livello”.
Zaia ha detto: “Ho parlato con il ministro Speranza e mi ha detto di mandargli subito campioni per un’eventuale autorizzazione come presidio. Non sono prodotti medicali, ma funzionano meglio dei foulard”.
Il governatore del Veneto ha aggiunto che la regione attende “un acquisto importante sulla Cina” di materiale sanitario.
Zaia ha spiegato: “Abbiamo un aereo che attende a Verona da quattro giorni. Si tratta di un 787 che caricheremo in tutta la stiva più la parte passeggeri per 40 tonnellate di materiale. Abbiamo il problema di trovare un aeroporto e di avere chiarezza sul fatto che l’aereo possa tornare indietro, perché lì abbiamo la quarantena d’ufficio”.