Coprifuoco, un altro decreto per eliminarlo? Il retroscena
I governatori e la Lega puntano a un aggiornamento del decreto tra 15 giorni per cancellare il coprifuoco
Sono passate poche ore dal decreto tanto atteso con le riaperture a partire dal 26 aprile e spunta l’ipotesi di un altro provvedimento tra 15 giorni per correggerlo. I governatori non sono soddisfatti e l’hanno scritto a Mario Draghi chiedendo di modificare il testo appena varato. Ma non sembra bastare una lettera per placare lo sfogo delle Regioni. Al centro della recriminazioni la quota di studenti in presenza e soprattutto il coprifuoco. Fuoco, quello dello scontro istituzionale, sul quale soffia il segretario della Lega Matteo Salvini.
A dare un appiglio ai governatori le parole della ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini che nella puntata di ieri di “Porta a Porta” ha detto che “il coprifuoco non durerà fino al 31 luglio, e non vediamo l’ora di abolirlo” e che “ogni due settimane verrà fatto un check a tutte le misure previste dal decreto: il primo sarà a metà maggio”.
A questa finestra temporale puntano i presidenti delle Regioni, secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, quasi tutti per portare il limite delle libertà di circolazione alle 23, alcuni per farlo saltare completamente.
L’appello “amareggiato” all’esecutivo non sarebbe però caduto nel vuoto. Se da una parte fonti di governo smentiscono che durante il Cdm il premier abbia “cambiato le carte in tavola”, come lamentato dai governatori, dall’altra sarebbe arrivata l’apertura di Mario Draghi al non voler tenere il coprifuoco alle 22 fino alla scadenza del decreto il 31 di luglio.
“Faremo un monitoraggio attento e appena la situazione epidemiologica migliora potremo fare altri allentamenti“, sarebbe stata la rassicurazione fornita dal presidente del Consiglio all’ala destra della maggioranza.