Governo, ira delle Regioni sul coprifuoco: cosa succede ora
Coprifuoco e scuola, sale la tensione tra Regioni e governo dopo il decreto legge approvato dal Cdm
Continua a rimanere alta la tensione tra Regioni e governo dopo il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri relativo alle nuove misure per arginare la diffusione del Covid. Due i temi che sono terreno di scontro: il coprifuoco che le Regioni, all’unanimità, volevano procrastinare alle 23 e il rientro sui banchi di scuola degli studenti delle superiori.
Il neo presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ha fatto la voce grossa sul governo, reo, secondo la sua versione, di “aver cambiato un accordo raggiunto”.
“Sulla scuola c’è un problema politico e istituzionale importante. Aver cambiato un accordo siglato con la Conferenza delle Regioni, Anci e Upi in Consiglio dei Ministri è un precedente molto grave che non credo ci sia mai stato. si è incrinata la leale collaborazione tra Stato e regioni, ha dichiarato Fedriga, come rende noto Il Corriere della Sera.
Sempre il governatore del Friuli Venezia Giulia, alla luce degli avvenimenti delle scorse ore, ha convocato una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni, prevista alle 15.30 di oggi 22 aprile. Nel corso dell’assemblea si discuterà del nuovo decreto legge.
Scuola e coprifuoco, scontro Regioni e Governo
Sempre come spiega il Corriere, martedì sera i ministri Gelmini, Bianchi e Giovannini avevano trovato un accordo con le Regioni e gli enti locali per la scuola superiore, fissando la soglia minima delle presenze in classe al 60%. Ieri il Consiglio dei ministri ha stabilito la didattica in presenza al 70 nelle zone gialle e arancioni, mentre nelle zone rosse la percentuale oscilla tra il 50 e il 75 per cento.
“Dispiace che il contributo costruttivo di tutte le regioni d’Italia non sia stato accolto. Come conferenza abbiamo dimostrato che in un momento d’emergenza si può trovare unità indipendentemente dalle appartenenze politiche presentando proposte fattibili e di equilibrio”, ha dichiarato Fedriga che parla di “precedente molto grave” in merito al fatto di aver modificato “in Consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle Regioni con i Comuni tramite Anci e con le provincie tramite Upi” sulla presenza di studenti a scuola.
Altro tema caldo è il coprifuoco. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato: “Non posso essere d’accordo sulle 22 perché in Conferenza Regioni all’unanimità avevamo chiesto l’allungamento di un’ora e maggiore disponibilità sulle aperture di ristoranti e bar. Anche noi siamo delusi che le nostre richieste non siano state soddisfatte”.
Quella delle Regioni era “una proposta assolutamente responsabile”, qualcuno “mi spieghi perché un’ora di distanza farebbe schizzare i contagi in alto”.
«Come tutte le altre – gli fa eco Fedriga parlando a Radio KissKiss – è stata presa all’unanimità in Conferenza delle Regioni. È stato fatto un gran passo avanti tra i territori, forse più che a livello centrale: tutte le proposte sono condivise da Nord a Sud e da destra a sinistra. Nella concretezza del quotidiano, abbiamo superato le divisioni partitiche”.
Pierpaolo Sileri: “Tra qualche settima il coprifuoco alle 22 potrà essere rivisto”
Sulla questione coprifuoco è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus: “Il coprifuoco alle 22 permette maggiori controlli del rispetto delle regole, dobbiamo guardare anche ciò che è accaduto in altri Paesi con l’aumento dei contagi tra la popolazione che è più attiva e più circolante”.
“I numeri ci consentono di riaprire qualcosa, ma non tutto, bisogna aspettare di consolidare il miglioramento dei dati prima di allentare ulteriormente le restrizioni – rimarca Sileri -. Bisogna monitorare la progressione della vaccinazione, l’impegno del Ssn sui posti letto occupati e il calo dei decessi”.
“Quindi è auspicabile che ciò che viene deciso oggi possa essere rivisto tra qualche settimana in base all’andamento dei numeri. L’importante è non richiudere e non richiuderemo – conclude – grazie alla progressione della vaccinazione, niente più passi indietro. Ecco perché il coprifuoco resta alle 22 e magari a qualche settimana da oggi questo potrà essere rivisto in senso meno restrittivo”.