Convoglio umanitario sequestrato a Mariupol: russi bloccano 11 bus, personale e autisti fatti prigionieri
Una colonna di 11 pullman vuoti, diretti a Mariupol per portare in salvo i cittadini rimasti, è stato sequestrato dai russi: la situazione
Ennesima notte di tensione e paura in Ucraina, dove il conflitto non si arresta e i russi continuano a bombardare le città che oppongono resistenza. La più bersagliata, e ormai nelle mani dei russi da giorni, è Mariupol che continua a soffrire negli attacchi dell’esercito del Cremlino. Nella notte l’ennesimo sgarbo, con i convogli umanitari sequestrati e il personale fatto prigioniero.
- Convoglio umanitario sequestrato a Mariupol, cos'è successo
- Convoglio umanitario sequestrato a Mariupol, la denuncia di Zelensky
- Mariupol, la situazione nella città distrutta
Convoglio umanitario sequestrato a Mariupol, cos’è successo
Come riferito da fonti governative ucraine alla Cnn, una colonna di 11 pullman vuoti diretti a Mariupol per raccogliere rifugiati ucraini è stata sequestrata dai soldati russi. Secondo quanto si apprende i bus sono stati fermati a un checkpoint vicino Mangush, a circa 15 km a ovest di Mariupol.
La città, assediata da giorni e praticamente rasa al suolo, attendeva i bus per sfollare gli abitanti ancora presenti. Iryna Vereschchuk, vice primo ministro, ha svelato che i russi hanno fatto prigionieri autisti e personale d’emergenza.
Convoglio umanitario sequestrato a Mariupol, la denuncia di Zelensky
Venuto a conoscenza di quanto accaduto alle porte di Mariupol, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a parlare dei corridoi umanitari che la Russia doveva concedere all’Ucraina. Zelensky ha infatti sottolineato che nuovi corridoi saranno organizzati a Kiev, Kharkiv, Zaporizhia e Luhansk per mettere in salvo quante più persone possibili.
Intanto, come sottolineato dal presidente, “nonostante tutte le difficoltà, abbiamo salvato 7.026 persone da Mariupol”.
Le immagini dall’alto di Mariupol, distrutta dagli attacchi russi
Sul sequestro del convoglio umanitario formato da 11 pullman, Zelensky ha dichiarato: “Stiamo facendo di tutto per liberare la nostra gente e sbloccare il movimento di merci umanitarie”.
Mariupol, la situazione nella città distrutta
La città di Mariupol è assediata da giorni. Caduta sotto il fuoco dell’esercito russo, che continua incessantemente a bombardarla ogni giorno, Mariupol è ormai irriconoscibile agli occhi dei suoi cittadini. Nonostante gli attacchi c’è chi ancora non ha voluto lasciare la città, ma c’è anche chi non è riuscito a causa degli ostacoli russi.
Zelensky ha spiegato che a Mariupol ci sono ancora quasi 100.000 persone in condizioni disumane e in una situazione di assedio totale. Il presidente ucraino ha sottolineato che si tratta di persone “senza cibo, acqua, medicine e sotto costante bombardamento”.