Cogne, respinta l'opposizione di Franzoni: pignorata la villa
La casa teatro dell'omicidio di Cogne sarà pignorata per i mancati pagamenti all'avvocato di Annamaria Franzoni
Il Tribunale di Aosta ha confermato il pignoramento della villetta di Cogne, teatro del caso del gennaio 2002, nel quale Annamaria Franzoni è stata condannata a 16 anni di carcere per l’omicidio del figlio Samuele. Il giudice Paolo De Paola, da quanto apprende l’Ansa, ha infatti respinto le richieste di Annamaria Franzoni e del marito Stefano Lorenzi di sospensione dell’esecuzione immobiliare.
Cogne, respinta l’opposizione di Franzoni: il contenzioso sulla villa
Il contenzioso nasce dalla sentenza civile passata in giudicato a Bologna. Per il processo nel quale è stata condannata a scontare 16 anni di carcere, la donna deve al suo ex legale, l’avvocato Carlo Taormina, oltre 275mila euro per il mancato pagamento degli onorari difensivi, arrivati fino a circa 450mila nell’atto di pignoramento.
Nei mesi scorsi infatti Taormina, assistito dal figlio Giorgio, aveva cominciato l’espropriazione dell’unico bene posseduto da Annamaria Franzoni che potesse ripagare i debiti legali, cioè la metà della proprietà di Montroz, frazione di Cogne, dove la donna è ritornata in alcune occasioni dopo avere riacquistato la libertà.
Cogne, pignorata la villa: l’opposizione di Franzoni
Nella loro opposizione, Franzoni e il marito Stefano Lorenzi hanno sostenuto come la villetta non fosse pignorabile perché all’interno di un fondo patrimoniale costituito a maggio 2009, successivamente quindi al delitto.
Per effetto della sentenza potrà essere disposta la vendita dell’immobile, anche se pende un giudizio nel merito, sempre ad Aosta, che il giudice invita a fissare entro il 30 ottobre.