Ciro Grillo, parla la vittima: svelato il verbale della denuncia
Svelato il contenuto della denuncia dopo il presunto stupro da parte di Ciro Grillo e altri tre ragazzi: cosa ha detto la 19enne
Nuove rivelazioni sul caso di Ciro Grillo, figlio del garante del M5s Beppe Grillo, per lo stupro di gruppo nei confronti della ragazza italo-norvegese che lo ha denunciato insieme ad altri tre giovani. Il verbale completo della denuncia è stato pubblicato dal quotidiano “La Verità” e mostra importanti dettagli che potrebbero gettare una nuova luce sulla vicenda.
“Mi toglieva i pantaloncini e le mutande, io mi dimenavo perché non volevo, ma non riuscivo a contrastarlo completamente perché non mi sentivo bene“. Inizia così la denuncia dell’incubo subito dalla 19enne nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villa di Grillo, in Costa Smeralda, al termine di una serata al Billionaire.
La ragazza, secondo quanto riportato nel verbale, si trovava in vacanza con la sorelle minore e ha trascorso le giornate in un B&B. La sera del 16 luglio ha deciso di andare nel locale con un’amica, lasciando la sorella più piccola in albergo. Al Billionare avrebbe incontrato i quattro giovani di Genova, tra cui il figlio di Grillo, e hanno iniziato a ballare.
“Al momento di tornare al B&B – ha aggiunto la ragazza – non avrebbero trovato un ‘taxi disponibile’. Per questo i quattro ragazzi ci proponevano di fermarci a dormire a casa loro, dove ci recavamo in taxi tutti insieme”. “Abbiamo chiacchierato un po’, gli altri hanno fumato e bevuto, io non ho bevuto né fumato“, ha ammesso la 19enne. Qui le prime pesanti avances: “Dapprima mi ha baciato in bocca, io l’ho fermato dicendo che non volevo”, ha raccontato la giovane.
Dopo essersi divincolata, sarebbe tornata dagli altri ma dopo una “spaghettata”, uno dei ragazzi avrebbe dato alla 19enne “un pantaloncino e una t-shirt per dormire”. Lì sarebbero iniziati i problemi seri: “Mi ha spinto sotto la doccia, ha aperto l’acqua e mi ha spinto contro la parete… Gli ho detto per due volte di smetterla, che era un animale e uno stronzo, ma lui ha continuato più forte tirandomi i capelli“.