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Chiara Ferragni dopo il pandoro Balocco spunta la bambola Trudi, nuovi problemi: la Guardia di Finanza indaga

Chiara Ferragni di nuovo nei guai? Sotto indagine anche la raccolta di beneficenza della bambola Trudi per le vittime di cyberbullismo

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Dopo il caso Balocco-Ferragni, l’imprenditrice è finita nuovamente sotto i riflettori per un’altra campagna di beneficenza. In questo caso non c’entrano dolci natalizi o uova di Pasqua, ma una bambola Trudi venduta per ricavare fondi da donare all’associazione Stomp Out Bullying impegnata nella lotta al cyberbullismo. Mentre il nucleo investigativo della polizia economico-finanziaria si riunirà lunedì prossimo per decidere come procedere in merito alla vicenda del pandoro, il nuovo filone di indagine non è al momento oggetto di accertamenti.

La bambola Trudi di beneficenza

I problemi per Chiara Ferragni potrebbero non essere ancora finiti. Dopo il pandoro e le uova di Pasqua, sono finite sotto la lente d’ingrandimento anche le bambole Trudi vendute per beneficenza. Tutti i contratti in cui compare la parola “beneficenza” finiscono sotto indagine, tra questi anche la bambola Trudi con l’aspetto di Chiara Ferragni.

L’inchiesta milanese sta allargando la propria ricerca ai prodotti di beneficenza delle aziende Ferragni, in particolar modo quelle sponsorizzate sui social (sui quali Ferragni è tornata da poco e in punta di piedi) con lo scopo di donare fondi a sostegno di onlus, ospedali e associazioni.

Chiara Ferragni pandoro
 Chiara Ferragni torna sui social, ma riceve valanghe di insulti dopo il caso Balocco

I dati sulla bambola Trudi

I dati relativi alla bambola Trudi, venduta attraverso l’e-commerce The Blonde Salad non sono oggetto di indagine, ma le carte potrebbero essere raccolte presto.

A mettere il dubbio sulla distribuzione dei soldi incassati dalla vendita della bambola Trudi sono stati alcuni giornali, che hanno rivelato come ci sia stata poca chiarezza e trasparenza a seguito della campagna di beneficenza dedicata all’organizzazione no profit Stomp out bullying.

La risposta di Chiara Ferragni

Sul caso è intervenuta la società controllata da Chiara Ferragni, la TBS crew Srl. In un comunicato la società precisa che i ricavi derivanti dalla vendita della bambola Trudi, avvenuti attraverso l’e-commerce interno a The Blonde salad, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019.

Ancora nel comunicato si legge che tutto è avvenuto in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni e che ai ricavi donati manca soltanto la parte di commissione di vendita paga da TBS al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce. La società ci tiene inoltre a sottolineare come la donazione sia stata fatta esclusivamente riguardo alle vendite delle bambole sull’e-commerce diretto e non su altri canali gestiti da terzi.

chiara-ferragni Fonte foto: ANSA
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