Caso Gregoretti, Salvini a Catania. Cosa rischia e perché
Salvini arriva a Catania per l'udienza preliminare sul caso Gregoretti e sferra un attacco agli ex alleati del M5s
Alla vigilia dell’udienza preliminare sul caso Gregoretti, il leader della Lega Matteo Salvini si è recato a Catania dove ha tenuto un intervento. Come riporta l’Ansa, Salvini ha affermato: “Non so se è la prima volta che in Europa che un ex ministro è a processo non per reati economici, ma per un’azione di governo. Occorre una riflessione su qual è il confine tra l’azione di governo e quella della magistratura”.
“Domani potrebbe andare a processo il ministro della Scuola, dei Trasporti o del Lavoro – ha ipotizzato Salvini – per una scelta politica. La riforma delle pensione che il governo vuole fare io la contesto, ma mai nella vita li porterei in Tribunale”.
Caso Gregoretti, Salvini: “Vado in Tribunale tranquillo”
Quanto alla sua posizione, il leader del Carroccio ha precisato: “Io domani vado in Tribunale tranquillo. Stanotte dormirò sereno, c’è qui con me la mia compagnia. Il rosario ce l’ho in tasca, ma lo tengo per me”.
Il piazzale del porto di Catania, dove si è tenuta l’intervista a Salvini, è rimasto semi-vuoto anche a causa dell’emergenza Covid che ha imposto delle limitazioni sui presenti. Ma i rappresentanti del partito si sono recati sul posto per dare supporto al leader, in quanto l’esito dell’udienza potrebbe essere determinante per il suo futuro politico.
Caso Gregoretti, cosa rischia Salvini
Salvini rischia fino a 15 anni di carcere per sequestro di persona nei confronti di 131 migranti, i quali rimasero bloccati a bordo della nave Gregoretti per quattro giorni nel luglio 2019. Ma davanti all’ipotesi di chiedere il giudizio abbreviato, Salvini ha negato: “Penso che non ci sarà proprio il processo”.
Resta ancora un velo di mistero sulla linea che adotterà il leader leghista. “Non parlerò davanti al Gup – ha precisato – io sono tranquillo e penso di avere fatto il mio dovere, ho totale fiducia nella giustizia italiana”.
Diciotti e Gregoretti, l’attacco di Salvini agli ex alleati
Quanto alle analogie con il caso Diciotti, per il quale gli ex alleati M5s negarono l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti, Salvini ha affermato: “La differenza tra i casi Diciotti e Gregoretti? Chiedete al Movimento Cinque Stelle. Io non guardo agli errori di Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti. Io sono orgoglioso di quello che ho fatto io. Gli altri cambiano idea nel nome della poltrona? Peggio per loro. Io la mattina quando mi alzo mi guardo allo specchio sorridendo, non so se loro possono fare altrettanto”.