Carabiniere ucciso, i due americani visti dagli amici di scuola
"Delinquente", "ubriacone", i commenti sui due fermati per l'omicidio del vicebrigadiere
Gli amici e i compagni di scuola raccontano chi sono veramente i due americani fermati per l’omicidio del vicebrigadiere, Lee Elder Finnegan e Gabriel Christian Natale Hjorth, nel giorno dei funerali di Mario Cerciello Rega e dopo le polemiche per la foto di uno dei due bendato e ammanettato.
“Conosco Finn da quando era un bambino e sono sotto choc”, spiega la vicina di casa Gloria Kiley, come riporta il Messaggero. “È uno dei vicini di casa più a modo nel quartiere; mi sento svenire di fronte alla notizia”. Sulla casa di Elder, campeggia un foglio scritto a mano che dice: “Per favore rispettate la privacy della nostra famiglia. Non disturbateci”.
Ma altri affermano: “Macché bravo ragazzo, un piantagrane. Sempre ubriaco. Non siamo sorpresi di quel che è successo”. Una compagna racconta: “Ce lo aspettavamo, che prima o poi potesse combinare qualcosa di grave. Era particolare fin da piccolo. Anche violento: gli sono sempre piaciuti gli eccessi”. Finnegan su Instagram si definiva “Signore del nulla” e scriveva “La morte è garantita, la vita no”.
Un compagno di scuola di Gabriel, intervistato dalla rete locale Abc, ammette: “Conoscevamo Gabriel come un bullo che picchiava i bambini più piccoli e deboli. Qui in città aveva la reputazione di delinquente e di spacciatore di droga. Quando è fatto di droga diventa pazzo. Ha molta rabbia dentro. Nella nostra città ne ha combinate di tutti i colori, ma è sempre riuscito a farla franca. Immagino che per questo possa sentirsi invincibile”. Anche la famiglia di Natale è blindata per i giornalisti.