Caos governo, Salvini all'attacco: tutte le ipotesi
Salvini: "Qualcosa si è rotto". Rimpasto di governo in salsa leghista o elezioni anticipate
Tensione alle stelle nella maggioranza dopo lo stop di ieri alla mozione del Movimento 5 Stelle contro la Tav. A Palazzo Chigi si è tenuto un colloquio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. Assente l’altro vice Luigi Di Maio.
Conte, Di Maio e Salvini: annullati gli impegni
Oggi è possibile che ci sia un incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Tutti e tre hanno infatti annullato gli impegni previsti per la giornata. Il premier ha rinviato a data da destinarsi la conferenza stampa che era stata fissata per oggi alle ore 11 a Palazzo Chigi.
Fonti del M5S hanno fatto sapere all’Ansa che Di Maio “non parteciperà all’incontro di Cavriago in programma questa mattina per impegni istituzionali. L’incontro sarà comunque presieduto dal ministro Alfonso Bonafede”. Rimandata anche la riunione con gli attivisti del Movimento in programma per questa sera a Bologna.
Dopo le due tappe di ieri del suo ‘Estate italiana tour’, Salvini ha annullato anche quelle in programma per oggi in Abruzzo. Cancellati i comizi a Fossacesia Marina alle 10 e a San Salvo Marina alle 17. Resta invece confermato al momento l’appuntamento alle 21.30 a Pescara.
Salvini: “Qualcosa si è rotto”
Nel colloquio di ieri con il premier Conte il leader leghista, secondo quanto viene riferito dall’Ansa, avrebbe posto le proprie condizioni per andare avanti: un rimpasto di governo con nomi nuovi e un “contratto” rivisto e corretto in salsa leghista. Oppure elezioni anticipate. Dopo il colloquio, definito “pacato e cordiale” da fonti leghiste, Salvini è andato a Sabaudia (Latina) per un comizio.
Dal palco il leader leghista ha detto che “negli ultimi due o tre mesi qualcosa è cambiato e qualcosa si è rotto, e quelli che erano i sì prima sono cominciati a diventare dei no. E con i no non si va nessuna parte. Cosa succederà nelle prossime ore? Io non sono fatto per le mezze misure. O le cose si possono fare in fretta per intero e in maniera veloce o non ci interessa scaldare la poltrona”.
Di Maio: “Orgoglioso del no alla Tav”
Dopo il voto sulla Tav è saltata l’assemblea congiunta dei parlamentari del M5S, rinviata a data da destinarsi. Assemblea che doveva essere presieduta dal vicepremier Luigi Di Maio, che ha commentato così su Facebook la situazione: “Qualunque sarà la conseguenza, il M5s è orgoglioso del suo ‘no’ a un’opera come la Torino-Lione, nata vecchia trent’anni fa e senza un futuro. Un’opera che vogliono solo Bruxelles e Macron. C’è chi pensa alla prossima cambiale e chi deve farsi carico di pensare alla prossima generazione. E’ una scelta che il Movimento ha preso da tempo. E non vi rinunceremo per nulla al mondo”.
I grilli si preparano al rimpasto di governo ma c’è chi, come il senatore Nicola Morra, ventila l’ipotesi di chiedere agli iscritti sulla piattaforma Rousseau se continuare o meno l’esperienza di governo.
Rimpasto di governo o ritorno al voto
Restano dunque da capire le prossime mosse del premier e dei due partiti che sostengono il governo giallo-verde. L’ipotesi del voto anticipato non è esclusa, ma quella del rimpasto di governo sembra al momento quella più accreditata. I leghisti chiedono la sostituzione di alcuni ministri in quota M5S e un’azione di governo più orientata ai temi cari al Carroccio, nonostante il minor peso in Parlamento. Sia il leader del PD Nicola Zingaretti che quello di Forza Italia Silvio Berlusconi hanno detto che il voto del Senato di ieri ha sancito la fine dell’esperienza di governo Lega-M5S.
Secondo le voci che girano nei palazzi del potere, il nome più a rischio è quello del ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, bocciato in Aula dal sì alla Tav. Ma nel mirino della Lega ci sarebbero anche le teste dei grillini Giulia Grillo, Elisabetta Trenta e Sergio Costa, oltre a quella del ministro dell’Economia Giovanni Tria.
La giornata è stata segnata dalla bocciatura, con 181 no e 110 voti favorevoli, della mozione dei Cinquestelle che chiedeva di impegnare il Parlamento a rivedere l’Alta velocità Torino-Lione. Mentre sono passate, con il voto favorevole della Lega, tutte le altre mozioni a favore dell’opera presentate da PD, FI, FdI e Emma Bonino.