Bassetti, duro sfogo dopo attacchi personali: "Paese di ingrati"
L'infettivologo Matteo Bassetti ha replicato agli attacchi personali ricevuti negli ultimi giorni
Gli attacchi personali che ha ricevuto lo hanno profondamente ferito e ora l’infettivologo Matteo Bassetti si è lasciato andare a un nuovo duro sfogo. Nel corso di un suo intervento a “Ogni Mattina” su Tv8, Bassetti ha detto: “Dopo che lavori nove mesi in corsia al fianco della gente” non è bello “sentirsi criticare”.
“Non speravo mi si dicesse un grazie perché questo è un Paese purtroppo di ingrati – ha sottolineato il medico -. Però addirittura subire attacchi personali e dovermi vergognare di fronte ai miei figli mi ha fatto un po’ male. Ho avuto uno sfogo”.
“Devo dire – ha aggiunto – che ho ricevuto talmente tanti attestati di stima che ho pensato veramente che questa città in realtà mi ami tanti, molto di più di quanti sono quei pochi detrattori che sono confinati in una parte limitata della politica che ha strumentalizzato purtroppo il Covid”.
Bassetti, chi lo attacca e perché: la vicinanza a Toti
Bassetti aveva spiegato meglio l’accaduto in un’intervista al Secolo XIX: “Questa città non mi ha accolto come mi sarei aspettato. Non credo che rimarrò a Genova quando l’emergenza sarà finita, ma non per mia volontà. Lo ha voluto una certa parte di città che mi attacca quotidianamente. Non posso vivere in un luogo dove mi vergogno a far leggere ai miei figli cosa dicono di me, sono schifato”.
“Ho ricevuto attacchi da tutti – ha dichiarato Matteo Bassetti -. Da colleghi, da giornalisti, da politici. Sembra essere diventato lo sport cittadino. Manca solo che mi critichino per il colore dei calzini”.
Il motivo degli attacchi? “Mi vedono come il diavolo perché mi sono affiancato al presidente della Regione Toti“. A chi lo critica Bassetti ha risposto: “È il capo della sanità ligure, con chi altro avrei dovuto collaborare?”.