Spiagge: operatori contro le linee guida Covid, la dura replica
Base Balneare denuncia le misure troppo restrittive proposte dall'Istituto Superiore della Sanità
Per i gestori degli stabilimenti balneari liguri, le misure previste per la riapertura dei lidi potrebbero ostacolare le loro attività. A denunciaro è Bettina Bolla, presidente del sindacato Base Balneare, che ha criticato il Governo, chiedendo interventi mirati di concerto con gli operatori del settore e misure meno restrittive per l’estate 2020.
“Tra gli ombrelloni in spiaggia la distanza dovrà essere almeno di 5 metri tra una fila e l’altra, e di 4 metri e mezzo tra ombrellone e ombrellone accanto. Così e con la mancanza di aiuti economici e di certezze giuridiche riguardo all’estensione delle concessioni al 2033 promesse dal ministro Dario Franceschini, non ci sono le condizioni necessarie minime per l’inizio della stagione e molte spiagge non apriranno, causando enormi problemi ai comuni”, scrive Bettina Bolla in una nota riportata dall’Ansa.
La Liguria potrebbe emanare un’ordinanza per ridurre le distanze, in contrapposizione a “misure strettissime” e “protocolli inappropriati che rischiano di diventare un ostacolo insormontabile per i gestori degli stabilimenti”, si legge nel comunicato di Base Balneare.
“Lascia sbigottiti la sproporzione delle misure adottate, che stanno affossando l’accoglienza balneare”, mentre al supermercato basta stare a un metro, sottolinea l’associazione.
Per il sindacato degli operatori delle spiagge, c’è il rischio concreto che i turisti optino per mete estere e facilmente raggiungibili, come Malta, Croazia e Cipro, “dove si parla solo genericamente di prescrizioni per accogliere i turisti. Il Governo ci ascolti, mettiamo insieme regole di buon senso. Siamo a un bivio. O ci tenete chiusi e ci date i sussidi, o ci permettete di lavorare, sgravandoci da responsabilità“.