Azouz Marzouk autista di bus a Lecco: dalla strage di Erba al ritorno dalla Tunisia dopo l'espulsione revocata
A 18 anni dalla strage di Erba, Azouz Marzouk ha intrapreso un percorso formativo per diventare autista di bus a Lecco e provincia
Azouz Marzouk potrebbe presto diventare autista di bus a Lecco. Il 42enne tunisino, padre del piccolo Youssef e marito di Raffaella Castagna, uccisi nel 2006 in quella che viene ricordata come la strage di Erba, è entrato a far parte dell’Academy di Linee Lecco. Già residente a Lecco, dove ha conosciuto la nuova moglie, Azouz Marzouk è quindi pronto ad aprire un nuovo capitolo della sua vita dopo essere tornato in Italia.
- Azouz Marzouk riparte come autista di bus
- Il legame di Azouz Marzouk con Lecco
- Dalla strage di Erba alla conferma delle condanne
Azouz Marzouk riparte come autista di bus
Come riportato dal quotidiano locale La Provincia, Azouz Marzouk è stato selezionato nel progetto Academy dell’azienda locale di trasporti. L’iniziativa mira a formare e assumere persone disoccupate o che hanno scontato i loro debiti con la giustizia per offrire loro un nuovo lavoro da autista di autobus.
Il percorso formativo, infatti, prevede il conseguimento della patente D e poi l’inserimento in organico come autista di bus in provincia di Lecco.
Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef
Il legame di Azouz Marzouk con Lecco
Azouz Marzouk era tornato in Italia nel 2019 dopo la revoca del decreto di allontanamento emesso dal giudice. A Lecco, tra il 2007 e il 2008, aveva scontato alcuni mesi agli arresti domiciliari dopo la condanna per spaccio di droga.
E proprio a Lecco, dove ora potrebbe tornare a lavorare come autista di bus dopo le 320 ore di formazione in 20 settimane, aveva conosciuto la sua nuova compagna. Dopo il suo ritorno in Italia, Azouz Marzouk è stato condannato in secondo grado a 2 anni e 6 mesi per diffamazione nei confronti dei suoi ex cognati, i fratelli Beppe e Pietro Castagna.
La denuncia dei Castagna era partita dal contenuto di un’intervista a Marzouk pubblicata su un sito di informazione nel 2019.
Dalla strage di Erba alla conferma delle condanne
Lo scorso luglio la Corte d’Appello di Brescia ha respinto le istanze della difesa per la riapertura delle indagini sul caso di Erba e ha confermato le condanne all’ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi.
I due coniugi sono stati ritenuti colpevoli per la “strage di Erba”, dove l’11 dicembre del 2006 vennero uccise quattro persone: Raffaella Castagna e suo figlio Youssef (moglie e figlio di Azouz Marzouk), Paola Galli (madre di Raffaella) e Valeria Cherubini, vicina di casa. Mario Frigerio, morto il 16 settembre 2014 e testimone chiave per la risoluzione del caso, era rimasto gravemente ferito. La Corte d’Appello di Brescia ha confermato l’impianto accusatorio.
In quell’occasione Azouz Marzouk, che immediatamente dopo la strage era stato accusato e poi scagionato (si trovava in Tunisia), si era costituito parte civile.