Azioni Stellantis in picchiata in Borsa, i motivi del crollo dopo l'annuncio dei dazi di Trump
Le azioni del costruttore italo-francese crollano in Borsa dopo il via dato da Trump ai dazi contro Messico e Canada: in forte calo tutto il settore
Il via ufficiale ai dazi americani affossa il titolo di Stellantis. Il costruttore è tra i primi a subire gli effetti della stagione del protezionismo inaugurata da Donald Trump contro Messico e Canada, due Paesi dove la casa automobilistica produce veicoli destinati al mercato Usa. A vacillare però non è soltanto il colosso italo-francese, ma tutto il settore dell’automotive.
Sprofondano le azioni di Stellantis
A Piazza Affari il titolo di Stellantis cede il 10,16%, ai minimi dalla quotazione del gruppo e in generale da dicembre 2020.
Il costruttore italo-francese è fanalino di coda del comparto auto europeo, stroncato dalle ripercussioni dei dazi statunitensi del 25% sulle importazioni da Messico e Canada.
Fonte foto: ANSA
Il presidente di Stellantis, John Elkann
Gli effetti dei dazi sul settore auto
Stellantis è tra le principali case automobilistiche europee con stabilimenti in Canada (6) e in Messico, sette tra produzione e componentistica: il colosso italo-francese è uno dei due maggiori esportatori in Nord America dal Paese centramericano, insieme a Volkswagen.
Anche per questo gli analisti di Bloomberg stimano per il 2025 una perdita di 3,4 miliardi di euro di ebit per il costruttore in caso di assorbimento totale dell’aumento dei prezzi provocato dai dazi.
Sul target price di Stellantis, il livello di prezzo prefissato al quale si intende liquidare un investimento al momento dell’acquisto, sia Citigroup sia JPMorgan hanno fatto delle revisioni al ribasso, rispettivamente da 13 a 12 euro e da 17 a 16.
Il crollo delle Borse
L’entrata in vigore dei dazi da Messico e Canada hanno avuto un forte impatto negativo sulle borse europee, che hanno chiuso la giornata di martedì 4 marzo bruciando 367,27 miliardi di capitalizzazione.
Piazza Affari ha fatto segnare un -3,4%, contro il -2,5% di Madrid, il -1,8% di Parigi e il -1,2% di Londra. Peggio di Milano soltanto Francoforte che ha chiuso con un -3,5%.
A trascinare a fondo i listini, oltre il comparto dell’auto anche il settore energetico e quello bancario, con prospettive di altri tagli ai tassi d’interesse e con i timori per la crescita economica.