Covid e immunità di gregge: la virologa Viola spiazza tutti
L'immunologa Antonella Viola, ospite da Lilli Gruber a 'Otto e mezzo', ha fornito la sua personale opinione sull'immunità di gregge
L’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per numero di vaccinazioni eseguite sulla popolazione. Nel contesto globale si colloca all’ottavo posto. Fino a ora sono state somministrate le prime dosi della cura anti Covid allo 0,51% della cittadinanza italiana (successivamente arriverà la seconda). A riportare i dati aggiornati al 6 gennaio 2021 è il report di OurWorldinData.org.
Intervenuta da Lilli Gruber a ‘Otto e mezzo’, Antonella Viola ha però smorzato gli entusiasmi. La virologa è stata interpellata in particolare sulle parole di Domenico Arcuri e sulle rassicurazioni del commissario sul raggiungimento dell’immunità di gregge del Paese entro l’estate. Questo il commento della Viola: “L’immunità di gregge è impossibile”. E ha spiegato perché, secondo la sua opinione, non sarà possibile raggiungere l’immunità di gregge nei tempi dettati da Domenico Arcuri.
“Non c’è a disposizione ancora un vaccino per i ragazzi, non avendone sperimentato nessuno per gli under 16. L’immunità senza di loro non si potrà mai raggiungere”. Finora ci sono solo vaccini raccomandati per la somministrazione agli over 16 (Pfizer) e addirittura agli over 18 (Moderna).
Viola: “Nuove varianti estremamente pericolose”
Alla domanda se il peggio deve ancora arrivare la virgologa ha risposto: “Non so se il peggio debba ancora arrivare ma sono preoccupata. Ci sono queste varianti, quella inglese e quella sudafricana, che stanno cominciando a circolare e che sembrano essere più contagiose. C’è la possibilità che con la campagna di vaccinazione comincino anche ad accumularsi delle nuove mutazioni per cui in questo momento è necessario sequenziare e tenere d’occhio il virus”.
“Se effettivamente arrivasse da noi un virus più contagioso – ha aggiunto – è ovvio che questo sarebbe un problema. Vorrebbe dire misure più restrittive; vorrebbe dire di nuovo gli ospedali pieni quindi non possiamo sapere se il peggio è alle spalle o davanti a noi. Di sicuro quello che ci aspetta nei prossimi mesi è ancora un lungo inverno prima di arrivare a un’estate in cui probabilmente le cose andranno meglio”.