Ameba mangia cervello in acqua contaminata uccide una 14enne, è il terzo caso: come prevenire l'infezione
Il 14enne ha fatto il bagno in una piscina dall'acqua contaminata da ameba mangia cervello. I sintomi dell'infezione e gli accorgimenti da mettere in atto
Un ragazzino di 14 anni è morto in India a causa dell’ameba mangia cervello: il giovane aveva fatto il bagno in una piscina la cui acqua era stata contaminata dal parassita Naegleria fowleri. Nonostante le cure repentine, i medici non sono riusciti a salvargli la vita. Si tratta della terza vittima dell’ameba in due soli mesi nella regione indiana del Kerala, nell’estrema punta a sud-ovest del Paese.
- Altre vittime dell'ameba mangia cervello in India
- Cos’è l’ameba mangia cervello
- I sintomi dell’ameba mangia cervello
- Come prevenire l'infezione
- Indice di sopravvivenza
Altre vittime dell’ameba mangia cervello in India
Sono altri due i casi noti di morte per ameba mangia cervello in India nel 2024. Lo scorso 21 maggio morì una bambina di 5 anni di Malappuram; e il 25 giugno perse la vita una ragazzina di 13 anni di Kannur. Questi decessi hanno destato preoccupazione fra cittadini e autorità.
Cos’è l’ameba mangia cervello
Il parassita Naegleria fowleri (l’unico a infettare le persone) prolifera in acque dolci e calde come laghi, stagni, sorgenti termali, fiumi e piscine non adeguatamente clorate, come nel caso del 14enne morto in India.
L’ameba muore nell’acqua salata e la sua infezione non è trasmissibile da umano a umano. Il parassita entra nel corpo tramite naso e orecchie e prolifera nel cervello. La morte sopraggiunge per meningoencefalite amebica primaria. Si tratta di una rapida degradazione del tessuto cerebrale con esito fatale. In Italia non si è verificato alcun caso.
I sintomi dell’ameba mangia cervello
Il parassita infetta gli ospiti quando questi nuotano o effettuano sciacqui nasali con acqua di rubinetto contaminata. Bere acqua contaminata invece non espone al contagio.
I sintomi iniziali dell’infezione da Naegleria fowleri sono simili a quelli della meningite batterica. Generalmente iniziano a 5 giorni dall’infezione, ma possono manifestarsi anche in un arco che va da 1 a 12 giorni.
I sintomi includono mal di testa, febbre, nausea o vomito. Poi sopraggiungono torcicollo, confusione, mancanza di attenzione alle persone e all’ambiente circostante, convulsioni, allucinazioni e coma. La morte sopraggiunge di solito entro il quinto giorno. Alcune persone sono però sopravvissute fino a 18 giorni dopo i sintomi iniziali.
Come prevenire l’infezione
Dopo una serie di casi avvenuti negli Stati Uniti, le autorità sportive locali hanno promosso l’utilizzo di tappi per le narici per chi si tuffi in aree a rischio.
Dopo uno studio che associa una serie di casi di ameba mangia cervello ai lavaggi nasali, in Italia il professor Bassetti ha invitato ad evitare l’acqua di rubinetto per questo genere di attività.
Indice di sopravvivenza
L’infezione è rara, ma la sua mortalità è del 97%. I casi confermati dal 1962 al 2021 sono stati 154. Le persone sopravvissute hanno purtroppo riportato danni permanenti e invalidanti.
A luglio 2023, ad esempio, un ragazzino di 14 anni della Florida è riuscito a sopravvivere all’ameba mangia cervello, ma è rimasto quasi totalmente paralizzato. Ora riesce a muovere solo un sopracciglio.