L'ameba mangia cervello dall'acqua di rubinetto che preoccupa anche in Italia. Bassetti: "No lavaggi nasali"
Lo studio negli Usa associa 10 casi di infezione da ameba mangia cervello all'acqua di rubinetto nei lavaggi nasali. La raccomandazione di Bassetti
Un’ameba potenzialmente pericolosa è stata collegata a 10 casi di infezione “mangia cervello” negli Stati Uniti, legata a lavaggi nasali effettuati con acqua di rubinetto non sterile. Come riportato dai centri specializzati americani, gli individui colpiti sarebbero in prevalenza pazienti anziani e con problemi immunitari, e i casi evidenziati sarebbero avvenuti nell’arco di 30 anni. I sintomi determinati dall’ameba sono vari, spaziando da malattie cutanee a condizioni cerebrali gravi, motivo per il quale gli esperti di tutto il mondo stanno raccomandando alcune buone pratiche per evitare i possibili rischi.
- Come si prende l'ameba mangia cervello: cosa dicono gli esperti
- La raccomandazione di Matteo Bassetti
- Chi rischia l'infezione da ameba mangia cervello
- I sintomi dell'ameba mangia cervello
Come si prende l’ameba mangia cervello: cosa dicono gli esperti
L’ameba in questione si chiama Acanthamoeba e attualmente i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti stanno indagando su 10 casi di infezione da parte di questo organismo nel cervello.
L’ipotesi è che nei casi analizzati, riguardanti 7 uomini e 3 donne, l’attacco sia avvenuto a causa della cattiva pratica di effettuare lavaggi nasali con acqua di rubinetto, in modo ripetuto per mesi o addirittura anni.
La raccomandazione di Matteo Bassetti
“L’ameba è una grave infezione che può colpire il cervello” ha specificato su X Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.
“Secondo un report del Cdc ci sarebbe un legame con l’utilizzo di acqua non sterile per i lavaggi nasali. Bisogna evitare di utilizzare acqua del rubinetto per i lavaggi nasali” ha raccomandato l’infettivologo.
Chi rischia l’infezione da ameba mangia cervello
Le infezioni allo studio avrebbero riguardato, in particolare, quasi tutte persone anziane o con sistema immunitario deficitario.
Sono in particolare tali tipologie di pazienti, quindi, a ricevere le raccomandazioni da parte degli esperti per scongiurare ogni possibile rischio.
Sebbene il collegamento non sia ancora ufficialmente confermato, i CDC si sono espressi contro l’uso di acqua non bollita per i lavaggi nasali, soprattutto per le persone immunodepresse, al fine di prevenire tali infezioni invasive.
I sintomi dell’ameba mangia cervello
Gli attacchi da parte di amebe sembrano aver avuto un’impennata nell’ultimo decennio, con alcuni casi anche molto recenti che hanno innalzato il livello d’attenzione in merito.
I sintomi generati dall’ameba Acanthamoeba possono includere mal di testa, febbre, rigidità del collo, nausea e vomito. Le infezioni in seguito possono progredire verso condizioni più gravi, come encefalite.
La diagnosi richiede test specifici, mentre la cura coinvolge farmaci antinfiammatori e antimicrobici, ma le infezioni cerebrali sono spesso fatali.
Le precauzioni da adottare sono semplici: l’uso di acqua sterilizzata o bollita per i lavaggi nasali, oltre a evitare contatti con acque non trattate, specialmente per gli immunocompromessi.