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Abodi sul coming out di Jankto: "Non amo ostentazioni": polemiche per le parole del ministro dello Sport

Il ritorno in Italia del centrocampista, pronto a vestire la maglia del Cagliari, non è stato salutato con parole dolci da parte del Ministro

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Il ritorno in Italia di Jakub Jankto, centrocampista ceco di 27 anni, prossimo alla firma con il Cagliari, ha appena riaperto il dibattito sull’omosessualità nel calcio. Il primo “polverone” si è alzato a causa delle dichiarazioni del ministro per lo Sport e i Giovani: Andrea Abodi si è espresso infatti in modo poco favorevole al Pride e alle ostentazioni in genere, una posizione che è stata giudicata aspramente da rappresentanti politici e dello sport. Jankto aveva fatto coming out lo scorso febbraio, dichiarando apertamente la propria omosessualità, ed è fra i pochi atleti ad aver sfatato il grande “tabù” del mondo del calcio.

Jankto torna in Italia

Dopo aver giocato nel nostro Paese per Udinese e Sampdoria, Jakub Jankto sta per iniziare una nuova avventura in Serie A, con la firma con il Cagliari appena ritornato nel massimo campionato.

Il motivo per il quale una particolare attenzione è stata riservata a questo trasferimento, fra i tanti che avvengono nei mesi estivi fra le squadre di calcio, è dovuto al fatto che il nome di Jankto è stato al centro dell’attenzione per questioni extra calcistiche negli ultimi mesi.

jankto abodi coming outFonte foto: ANSA

Jakub Jankto ha fatto coming out nel febbraio 2023, ricevendo il plauso quasi unanime da parte del mondo del calcio

Nel febbraio scorso, il centrocampista ceco ha fatto coming out, dichiarando pubblicamente la sua omosessualità. Si è trattato di un gesto coraggioso per un calciatore del suo livello, che ha rotto un muro ancora quasi invalicabile nel calcio moderno.

Le parole di Abodi

Anche se la maggior parte dei commenti al coming out sono stati favorevoli, negli ultimi mesi non sono mancate le reazioni negative alle dichiarazioni di Jankto.

L’ultima in ordine di tempo è quella del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che lunedì 10 luglio non ha regalato parole particolarmente dolci per il ritorno di Jankto in Italia.

“Se devo essere sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono” ha dichiarato il ministro a “24 Mattino” su Radio 24.

Cosa ha detto Abodi sul Pride

“La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali”, ha aggiunto l’ex presidente della Lega Serie B.

Il commento che ha sollevato diverse polemiche e ha spinto Abodi a chiarire il suo pensiero su Twitter.  ”A esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone” ha scritto Abodi.

“Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?”.

Le reazioni

Le parole del ministro hanno generato reazioni immediate da parte di esponenti politici e rappresentanti del calcio. Luca Pirondini, capogruppo M5s in commissione Cultura al Senato, ha criticato duramente le affermazioni di Abodi.

“Da quando dichiarare il proprio orientamento sessuale significa ostentare qualcosa?” si è chiesto Pirondini. “Non pensa Abodi che un mondo con grandi sacche di omofobia come quello del calcio avrebbe bisogno di ben altri messaggi rispetto a questo?”

Anche Pina Picierno del Pd, vicepresidente del Parlamento europeo, ha condannato le parole del ministro. “Le affermazioni del Ministro risultano spiacevoli e inopportune, a maggior ragione perché ricopre una carica istituzionale” ha affermato Picierno.

“Purtroppo si tratta dell’ennesimo segnale che rivela la cultura politica omofoba e retrograda di questo Governo, il cui posizionamento in termini di diritti sembra voler cancellare anni di conquiste e di progresso. #loveislove” ha concluso la vicepresidente del Parlamento europeo.

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