Ricciardi: "Teniamoci pronti a migliaia di focolai di Covid"
L'esperto Oms lancia l'allarme sulla possibilità che nella nuova fase dell'emergenza coronavirus vengano rilevati numerosi nuovi cluster di contagio
“Teniamoci pronti a migliaia di cluster“. L’avvertimento arriva dall’esperto Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute e rappresentante dell’Oms. Il medico ha lanciato l’allarme sulla possibilità che possan emergere nuovi focolai in alcuni territori, portando alla creazione di zone rosse. “Finora le Regioni hanno risposto bene”, ha dichiarato in un’intervista con Il Messaggero, “ma con un numero limitato di casi è facile”.
L’indice Rt influenzerà le nuove chiusure? Lo chiarisce Walter Ricciardi
Gia tre regioni hanno un’indice molto vicino all’1, soglia oltre la quale, fino a qualche settimana fa, si ipotizzavano chiusure automatiche. “L’indice Rt è uno dei parametri, sottolinea la dinamica del contagio. Ma non può essere l’unico fattore. Anche perché quando i numeri sono bassi e c’è un focolaio come quello di questi giorni, è chiaro che l’Rt si alza subito”.
L’indice Rt indica infatti il numero di persone che vengono infettate da un positivo, e in caso di contagi in piccoli gruppi può subire improvvisi incrementi. “Per questo non dobbiamo guardare solo a quell’indicatore, ma anche ai numeri assoluti e alla capacità di risposta del sistema sanitario, e se si fanno tutti i tamponi necessari per circoscrivere i focolai in tempi stretti”.
“Tocca guardare ai numeri assoluti dei casi positivi”, ha dichiarato Walter Ricciardi a Il Messaggero. “Se si ha l’Rt a 0,9 con 10 casi è un conto, se si ha lo stesso indice con 1.000 casi è tutto un altro scenario. Poi è decisiva la capacità di fare diagnosi tempestivamente e la risposta assistenziale sul territorio”.
Ricciardi: “Ci dobbiamo fare trovare pronti a nuovi contagi”
“Finora le Regioni stanno rispondendo bene nel contenere i nuovi cluster. Ma è chiaro che in questo momento, dato il numero estremamente limitato di focolai, è possibile reagire più facilmente. Se si arriva a una situazione di migliaia di cluster, bisogna essere aiutati dal tracciamento tecnologico, altrimenti non si riesce a fronteggiarli. Il tempo e le risorse che si impiegherebbero, sarebbero talmente tanti che non ce ne sarebbe la possibilità”, ha spiegato ancora.
“Ci dobbiamo far trovare pronti. Tutti ci auguriamo che, con tutte le misure messe in campo e i comportamenti corretti da parte delle persone, non si arrivi a questa situazione. Però normalmente in epoca autunnale e invernale, si sa che tornano i virus respiratori, come quello dell’influenza e della parainfluenza, le polmoniti e probabilmente anche il nuovo coronavirus. Dobbiamo prepararci al fatto che i numeri si alzino. Il tracciamento manuale che si sta facendo in questi giorni è importante, ma è essenziale che venga potenziato col tracciamento tecnologico”, ha sottolineato Walter Ricciardi.
Ricciardi: “Immuni deve essere scaricata dal 70% della popolazione”
Finora l’app Immuni “è stata scaricata da alcuni milioni di persone, ma la cosa importante è che la scarichi almeno il 60 o il 70% dei cittadini. Altrimenti dal punto di vista nazionale non avrebbe quella validità ed efficacia che potrebbe avere. È fondamentale che la popolazione lo capisca. Finora non è stata spiegata molto bene la cosa”, ha dichiarito nell’intervista pubblicata su Il Messaggero.
Riguardo i due focolai di coronavirus rilevati a Roma, con centinaia di contagi, Walter Ricciardi ha spiegato che “queste vicende caratterizzeranno un po’ tutto il prossimo periodo, perché la circolazione del virus c’è. Quindi è decisivo isolare prontamente i focolai per evitarne l’allargamento, con tamponi su larga scala. Nel Lazio si è vista una buona capacità di risposta da parte del servizio sanitario regionale, si è intervenuti subito“.
Ricciardi: “Fondamentali i detective del virus”, chi sono
Il Ministero della Salute ha da tempo chiesto, ricorda Il Messaggero, di assumere più ‘detective del virus‘, cioè gli esperti che ricostruiscono i contatti dei pazienti che risultano positivi per arginare il contagio.
Su questo Walter Ricciardi è stato chiaro. “L’impressione è che tutte le Regioni si stiano muovendo, ma è ancora da capire quanto stiano andando speditamente. C’è un tavolo che si occupa di monitorare la questione. Questi professionisti sono fondamentali, non a caso il Governo con i vari decreti ha stanziato un fondo ad hoc per aumentarli in tutti i territori. È una questione che va presa molto sul serio”, ha concluso.