Viviana Parisi e Gioele, nuovo sopralluogo: cosa si cerca
La scientifica nei luoghi dove sono stati ritrovati i corpi senza vita della dj Viviana Parisi e del figlio Gioele: i motivi
Nuovo sopralluogo della scientifica sui luoghi del ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi e dei resti del figlio Gioele, trovati a circa 300 metri l’uno dagli altri, sulla collina di Caronia. Venerdì è stato eseguito nel laboratorio della Polizia scientifica di Palermo l’esame sugli indumenti indossati dalla dj trovata morta sotto un traliccio lo scorso 8 agosto. Nel capoluogo siciliano c’era anche il medico legale incaricato dell’autopsia dalla procura di Patti, Elvira Ventura. Lo rende noto l’Agi.
Dj morta, cosa sappiamo sul ritrovamento dei cadaveri
Viviana Parisi era completamente vestita, ad eccezione di una scarpa e di un calzino che si erano sfilati dal piede.
L’autopsia aveva già fatto emergere fratture compatibili con la caduta dal traliccio, ma lo stato di decomposizione del corpo, trovato cinque giorni dopo la scomparsa, ha reso necessari ulteriori esami.
Per il procuratore Angelo Cavallo, Viviana Parisi e il figlio sono morti nello stesso posto. L’omicidio-suicidio resta tra le ipotesi seguite, ma rifiutata come illogica dalle famiglie Mondello e Parisi e dai loro legali.
Per i pm gli accertamenti medico-legali serviranno anche a capire se si sia trattato di un decesso contestuale o avvenuto in momenti separati.
In primis è necessario ricostruire tutti i possibili tragitti compiuti da Viviana, Gioele o da eventuali altri soggetti, animali compresi (l’ipotesi è che siano stati questi ultimi a disperdere i resti del bimbo), nell’arco dei 300 metri tra i luoghi di ritrovamento dei due cadaveri.
Dj morta, le parole del medico legale
“Abbiamo fatto dei prelievi – ha spiegato il medico legale, Elvira Ventura Spagnolo, all’Adnkronos – per effettuare delle successive indagini di carattere genetico-forense. Quindi l’estrazione di dna per capire la tipologia di materiale presente sull’indumento, per vedere se si tratta di materiale di natura umana”.
“Bisogna considerare – ha aggiunto – che essendo un indumento indossato da un cadavere in avanzato stato di putrefazione può essere intriso di materiali putrefattivi e quindi il dna può essere deteriorato: la sua estrazione può quindi non essere agevole”.
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Fonte foto: Ansa