Viviana e Gioele, giallo auto: teoria alternativa della famiglia
Sono ancora in corso le indagini sulla morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele
Proseguono le indagini per capire come siano morti Viviana Parisi e il figlio Gioele. Intanto Daniele Mondello, marito della dj e padre del bambino, ha avuto un lungo colloquio telefonico con l’avvocato Pietro Venuti, uno dei legali che assistono la famiglia. Queste le parole di Daniele Mondello, riportate da ‘La Stampa’: “Strangolato? Mio figlio sarebbe stato strangolato da sua madre? È impossibile. Viviana non era capace di compiere un’azione del genere”. L’uomo non crede all’ipotesi dell’omicidio-suicidio prospettata dagli investigatori.
L’avvocato Venuti ha spiegato: “Sono assurde certe ricostruzioni, tanto più che non è ancora stata eseguita l’autopsia sul bambino. Incontrerò il procuratore capo di Patti al più presto, in modo da spiegare che non può essere andata così, come viene ricostruito, cioè con la madre che prima strangola il figlio e poi sale sul traliccio per togliersi la vita. La premessa è sbagliata. Noi chiediamo che vangano fatti nuovi accertamenti sulla Opel Corsa guidata dalla signora Viviana Parisi”.
Poi ha aggiunto: “Noi pensiamo che Gioele possa avere avuto un trauma durante l’incidente, anche se non sono state trovate tracce di sangue dentro all’abitacolo, sappiamo che il bambino non era legato al seggiolino. Sappiamo che l’impatto è stato violento, tanto che un finestrino è andato in frantumi e una gomma è scoppiata. Riteniamo molto più credibile che sia successo qualcosa di drammatico a Gioele, un trauma cerebrale o una lesione interna. Se fosse morto fra le braccia di sua madre per le conseguenza dello schianto, allora riusciremmo a spiegarci quello che è successo dopo”.
Il testimone che ha assistito all’incidente ha raccontato: “La madre aveva in braccio il bambino, lo teneva sulla spalla, la testa reclinata. Ho chiesto se avesse bisogno d’aiuto, ma lei ha accelerato il passo e ha scavalcato il guardrail”.