Vittorio Emanuele Parsi esce dal coma, il compagno di Tiziana Panella: "Ero nell'Ade, ho visto le anime"
Il politologo Vittorio Emanuele Parsi, compagno di Tiziana Panella, dopo il coma racconta quei giorni come un fiume melmoso: "Ero nell'Ade"
Vittorio Emanuele Parsi torna a parlare dopo il coma. Il politologo 62enne, compagno della giornalista di La7 Tiziana Panella, era finito in ospedale dopo un malore sul palco di una conferenza a Cortina. La prima ipotesi è stata infarto, ma giunto in ospedale il primario di Cardiologia ha confermato la diagnosi: dissezione dell’aorta. L’operazione è stata complessa, così come il periodo di coma successivo. Parsi ha raccontato di ricordare quei momenti, gli sembrava di essere in un fiume melmoso come quello descritto nell’Ade.
- Cosa è successo al compagno di Tiziana Panella
- Chi è Vittorio Emanuele Parsi?
- Il racconto del coma: “Ero nell’Ade”
Cosa è successo al compagno di Tiziana Panella
Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni internazionali alla Cattolica di Milano, ha avuto un malore il 27 dicembre scorso. Le prime avvisaglie sono arrivate sul palco della conferenza a cui stava partecipando, a Cortina d’Ampezzo.
Il politologo stava presentando il suo ultimo libro “Madre Patria”, quando ha sentito tre colpi sul diaframma. Parsi descrive la sensazione in un’intervista: “Da sommozzatore sai che quando li senti devi riemergere, è l’ultimo avvertimento”. Ha capito che c’era qualcosa di grave, ma ha aspettato la fine della conferenza per chiedere l’aiuto di un medico.
Malore durante la conferenza: 3 giorni di coma post operatorio per Vittorio Emanuele Parsi
Chi è Vittorio Emanuele Parsi?
Vittorio Emanuele Parsi è nato il 28 settembre 1961, a Torino. Durante il suo percorso di studi si sposta a Milano ed è lì che inizia la sua carriera da politologo. Si laurea in Scienze Politica nel 1986 e diventa professore di Relazioni internazionali alla stessa università. Ha insegnato anche Studi strategici ed è direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali. Infine è docente anche nella facoltà di Economia all’Università della Svizzera italiana (USI) di Lugano.
Nella sua carriera ha collaborato anche con il governo per il ministero degli Affari Esteri ed è membro del comitato scientifico di Confindustria e della Fondazione Italia USA.
Il racconto del coma: “Ero nell’Ade”
Il professore è arrivato in gravi condizioni all’ospedale, ma l’incontro con il primario di Cardiologia, Alessandro de Leo, gli ha salvato la vita. Operato d’urgenza per la dissezione dell’aorta, è rimasto in coma tre giorni prima di essere risvegliato con successo. Tutto il periodo di sonno obbligato è stato raccontato da Parsi come un periodo di coscienza profonda: “Ricordo tutto il periodo in coma. Uno Stige, un fiume melmoso, nero, che stava sotto i miei piedi, come Ulisse e Achille. Ricordo di avere visto le radici degli alberi da sotto, come fossi in un crepaccio. E di tanto in tanto, voci lontane”.
L’uomo credeva di essere morto e voleva lasciarsi andare, ma dice di aver pensato alle figlie e alla compagna Tiziana. “Penso fosse l’Ade – ha raccontato nell’intervista a Corriere della Sera – Non ho visto nessuna luce, nessuna speranza che non fosse quella di lottare per vivere”. Ora il professore vuole godersi di più la vita e pensa a cancellare gli impegni per non essere sempre occupato.