Verso la svolta nelle indagini su Kata scomparsa a Firenze: riflettori su uno degli ex ospiti dell'hotel
Proseguono le ricerche della piccola Kata, con gli inquirenti che sarebbero pronti a stringere il cerchio dei sospettati
Non si fermano a Firenze le ricerche della piccola Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa quasi tre settimane fa dall’ex hotel Astor. Il lavoro degli inquirenti si concentra proprio sulla struttura e sui suoi occupati attuali e passati, con uno degli ex ospiti che sarebbe tra i sospettati principali per la scomparsa della bimba.
I sospetti degli inquirenti
Dopo aver prelevato il Dna dai genitori di Kata, il padre Miguel Angel Ramon Chicclo Romero e della madre Kathrine Alvarez, oltre che quello della stessa bimba tramite un suo spazzolino a casa, gli inquirenti hanno censito anche tutti gli ex occupanti dell’Astor, ben 132 persone. E tra questi, probabilmente, potrebbe esserci anche il rapitore di Kata.
Chi ha rapito la piccola potrebbe avere ore o giorni contati e potrebbe trovarsi ancora a Firenze secondo gli investigatori che stanno stringendo sempre più il cerchio dei possibili indiziati. Tra questi, nelle ultime ore, sarebbe entrato anche un ospite dell’ex albergo del quartiere San Jacopino.
Secondo La Nazione per ora si parla solo di sospetti, forse per prudenza rispetto all’ipotesi di un’eventuale fuga del presunto sospettato. Ma l’indiscrezione non fa altro che confermare la “pista interna” alla struttura di via Maragliano, occupata da circa 150 persone di etnie diverse.
Perché il prelievo del Dna
Come detto, gli occupanti dell’Astor sono stati sottoposti a prelievo del Dna negli scorsi giorni. Un test che, fa sapere il nucleo investigativo dell’Arma, rientra nelle normali attività investigative specifiche per le ricerche di persone scomparse.
Infatti grazie all’isolamento del Dna gli investigatori possono procedere a un restringimento della rosa dei sospettati e, soprattutto, confrontare le prove raccolte e le tracce di Dna su di esse con quelle di chi si è sottoposto al test. E l’esame, riferiscono, è stato fatto con tampone salivare a tutti coloro che hanno dato il consenso.
Accertamenti sulle telecamere
E proseguono anche gli screening delle telecamere private e pubbliche, per tentare di individuare la via di fuga di chi potrebbe essere coinvolto nella scomparsa della piccola Kataleya.
Al vaglio degli inquirenti ci sono anche poi alcuni oggetti, non meglio precisati per ora repertati all’interno dell’ex albergo durante la maxi ispezione di due settimane fa.