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Variante Omicron sintomi, severità, mortalità, contagiosità: nuovi dati dal Sudafrica

Dal Sudafrica arrivano altri dati preliminari sulla severità della malattia causata dalla variante Omicron, e sulla sua contagiosità

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Da giorni si parla della variante Omicron di Sars-CoV-2, dopo la sua scoperta avvenuta a fine novembre in Sudafrica, mentre si cerca di comprendere di più sulla gravità dei sintomi e della sua contagiosità. Il South African Medical Research Council (Samrc) ha reso noto il profilo dei pazienti dello Steve Biko/Tshwane District Hospital Complex di Pretoria, nel cuore del distretto di Tshwane.

Si tratta dell’area dove sono stati individuati i primi casi e da cui è originata l’ondata che ha travolto la provincia di Gauteng, in cui si è osservato un aumento esponenziale di contagi di Covid. Soltanto nella settimana dal 29 novembre al 3 dicembre 2021, sono stati 9929 i nuovi casi segnalati a Tshwane.

Variante Omicron, il profilo del paziente

Il Samrc traccia il profilo del paziente sulla base dei dati raccolti in due settimane, dal 14 novembre al 29 novembre, quando sono stati ricoverati 166 nuovi pazienti. Si tratta dunque di dati preliminari, che potrebbero cambiare nelle prossime settimane.

L’aspetto più significativo rilevato dal Samrc è che “la maggior parte dei pazienti nei reparti Covid non era dipendente dall’ossigeno“. Molti di loro avrebbero scoperto di essere positivi dopo essere stati ricoverati in ospedale per altri motivi medici.

Quanti pazienti sono dipendenti dall’ossigeno

In particolare, un’istantanea di 42 pazienti presenti in reparto il 2 dicembre 2021 rivela che 29 (70%) non sono dipendenti dall’ossigeno. Si tratta di pazienti che non presentano alcun sintomo respiratorio.

13 pazienti dipendono dall’ossigeno supplementare, 9 dei quali (21%) hanno una diagnosi di polmonite da Covid-19 basata su una combinazione di sintomi, segni clinici e marker infiammatori.

I restanti 4 pazienti sono in ossigeno per altri motivi medici (2 in precedenza in ossigeno domiciliare, 1 in insufficienza cardiaca e 1 con diagnosi confermata di polmonite da Pneumocystis).

Si tratta di un quadro inedito in quanto soltanto un paziente si trova in terapia intensiva, mentre nelle precedenti ondate i pazienti ricoverati in area critica erano molti di più.

Quanti pazienti ricoverati erano vaccinati

Il Samrc riporta che dei 38 adulti nei reparti Covid il 2 dicembre 2021, 6 erano vaccinati, 24 non erano vaccinati e 8 avevano uno stato vaccinale sconosciuto. Dei 9 pazienti con polmonite da Covid 8 non sono vaccinati, 1 è un bambino. Soltanto un paziente era completamente vaccinato, ma la ragione per cui necessitava l’ossigeno era una broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Variante Omicron, età media dei contagiati e tasso di mortalità

Da un’analisi dei 166 pazienti ricoverati, è emerso che l’età dell’80% di loro era inferiore ai 50 anni.

Per misurare la severità della malattia, il Samrc prende in considerazione il tasso di mortalità nell’ospedale di riferimento. Sono stati 10 i decessi nelle ultime due settimane, pari al 6,6% dei 166 ricoveri.

Si tratta di dati ancora insufficienti per una stima completa, bene sottolinearlo; ma per ora i tassi di mortalità presso il complesso ospedaliero nelle ultime due settimane, così come negli ultimi 18 mesi, sono inferiori al tasso di mortalità ospedaliero complessivo del 23%.

Durata della degenza ridotta

Un altro aspetto significativo emerso dall’analisi del Samrc è la durata della degenza, significativamente ridotta rispetto alla media: 2,8 giorni in meno rispetto agli 8,5 giorni di degenza media, quindi circa un terzo in meno.

In sintesi, il report del Samrc rileva che la maggior parte dei ricoveri in ospedale sono per diagnosi non correlate al Covid. La positività al Sars-CoV-2 è stata prevalentemente una scoperta accidentale legata alla politica dell’ospedale che impone il test ai pazienti prima del ricovero.

Variante Omicron e trasmissibilità, il punto di Fauci alla Casa Bianca

Sulla trasmissibilità e la severità della nuova variante Omicron si è espresso anche l’immunologo Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, durante un briefing virtuale della Casa Bianca.

FauciFonte foto: ANSA

“Se si guarda alla trasmissibilità – ha detto Fauci, come riporta la Cnn – abbiamo prove molecolari per le quali le mutazioni osservate in Omicron e in altre varianti suggerirebbero che siano associate a una maggiore infettività“.

“Le prove del mondo reale si stanno accumulando rapidamente – letteralmente su base giornaliera – per consentirci di determinare l’aumento dei casi, il possibile aumento del numero riproduttivo e la rapida sostituzione di Delta con Omicron in determinate situazioni”, ha sottolineato Fauci, in riferimento ai dati dal Sudafrica.

Nel frattempo, i casi di variante Omicron stanno aumentando anche in Italia.

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