Variante Delta e discoteche, vertice Cts e ministero della Salute
Convocato un vertice tra Comitato tecnico scientifico e ministero della Salute sulla riapertura delle discoteche e la diffusione della variante Delta
Vertice urgente tra Franco Locatelli, del Comitato tecnico scientifico (Cts) con il ministro della Salute Roberto Speranza e i sottosegretari Costa e Sileri. Sul tavolo i nodi del tracciamento della variante Delta e le misure per riaprire le discoteche.
Nuova stretta per la variante Delta
In particolare, in merito alla variante si sta programmando una vera e propria stretta con l’aumento del tracciamento specifico: tra le ipotesi, un maggior numero di tamponi, attenzione ai focolai, ma anche ai singoli casi.
Da qui la raccomandazione alle Regioni di applicare con rigore le misure di contenimento e di sequenziare prioritariamente, tra gli altri, i campioni di individui in arrivo da Paesi con alta incidenza di varianti e di soggetti vaccinati che si infettano nonostante lo sviluppo dell’immunità.
Discoteche, l’ipotesi sul tavolo
Il tema discoteche, come riporta Ansa, sarà oggetto di una nuova riunione del Cts: se venisse confermato l’aumento delle vaccinazioni tra i giovani, si potrebbe arrivare a fissare una data, sempre nell’ambito dei primi 10 giorni di luglio. Il tutto con regole certe, come l’utilizzo del green pass.
L’ultima allerta della Fondazione Gimbe
Proprio oggi la Fondazione Gimbe aveva avvisato: “Non è accettabile una gestione ‘attendista’ della variante Delta, contro la quale occorre attuare tempestivamente le misure raccomandate dall’Ecdc: potenziare sequenziamento e contact tracing, attuare strategie di screening per chi arriva dall’estero e accelerare la somministrazione della seconda dose negli over 60 e nei fragili”.
Secondo il report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) pubblicato ieri, la variante Delta è del 40-60% più contagiosa di quella alfa (inglese) e determinerà il 70% delle nuove infezioni entro l’inizio di agosto ed il 90% entro la fine.
“In assenza di dati affidabili sulla presenza della variante Delta in Italia – ha precisato il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – tre sono le ragionevoli certezze: innanzitutto il numero di sequenziamenti effettuati è modesto e eterogeneo a livello regionale; in secondo luogo, il contact tracing non è stato ripreso, nonostante i numeri del contagio lo permettano. Infine, preoccupa il confronto con quanto sta accadendo nel Regno Unito, dove la variante si diffonde velocemente”.