Vannacci potrebbe perdere i gradi di generale: perché l'eurodeputato della Lega rischia il declassamento
Roberto Vannacci rischia di perdere il grado di generale: potrebbe essere declassato a "militare di ultima classe"
Nuovi guai in vista per Roberto Vannacci che, per via delle decisioni prese negli ultimi mesi, rischia di perdere i gradi di generale. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe addirittura essere declassato a “militare di ultima classe”.
- Roberto Vannacci potrebbe perdere i gradi di generale
- Roberto Vannacci, occhi puntati sui suoi due libri
- Lo scontro tra Vannacci e l'amministrazione militare
Roberto Vannacci potrebbe perdere i gradi di generale
A riassumere nel dettaglio la vicenda è il quotidiano La Repubblica, che spiega che il 25 settembre è prevista l’udienza al Tar che valuterà il ricorso presentato da Vannacci contro la sospensione di 11 mesi dall’impiego di generale, notificata lo scorso 27 febbraio e decisa dai vertici delle forze armate.
I problemi, per l’eurodeputato eletto in quota Lega, potrebbero non essere finiti visto che su di lui è stato aperto un altro fascicolo, per motivi simili a quelli del primo provvedimento riguardante la sospensione.
Roberto Vannacci, occhi puntati sui suoi due libri
Perché Vannacci rischia? Per via della pubblicazione dei suoi due libri, “Il mondo al contrario” e “Il coraggio vince”. La sospensione di 11 mesi è arrivata per la prima opera; il rischio di perdere i gradi di generale riguarda la pubblicazione della seconda. Il pericolo è che potrebbe essere declassato a soldato semplice, cioè “militare di ultima classe”.
Cosa sta accadendo di preciso? I vertici delle forze armate hanno considerato la pubblicazione del libro “Il mondo al contrario” un gesto azzardato in quanto il contenuto dell’opera è stato giudicato lesivo per “il prestigio e la reputazione dell’amministrazione di appartenenza”. Da qui la decisione della sospensione con dimezzamento dello stipendio per tutto il periodo relativo al provvedimento.
Vannacci ha poi scritto “Il coraggio vince”, uscito in libreria il 12 marzo. In questo caso, il generale non avrebbe rispettato le regole interne all’esercito che prevedono che ciò che si fa in servizio non può essere raccontato in un libro, salvo aver prima aver ricevuto l’autorizzazione a farlo.
Al momento Vannacci è in aspettativa dopo l’elezione a Bruxelles. Le stellette da generale sono ancora al suo posto e le ritroverebbe una volta concluso il mandato. A meno che una misura disciplinare gliele tolga.
Lo scontro tra Vannacci e l’amministrazione militare
“Non è improbabile che un giorno io possa tornare al servizio militare attivo“, ha spiegato nelle scorse ore in una lettera al Corriere della Sera lo stesso Vannacci che, a proposito dei provvedimenti, continua a difendersi sostenendo che deve esserci libertà di parola.
L’amministrazione militare, che segue la guida tecnica della Difesa, pare proprio non essere in linea con le posizioni del generale in quanto sostiene “la necessità di tutelare il prestigio, l’imparzialità e l’immagine interna”. Ciò significa che può prendere provvedimenti disciplinari laddove il “militare non possa più svolgere le sue funzioni con pienezza di autorità e credibilità” e “la sua permanenza in servizio possa turbare il regolare e corretto svolgimento delle attività istituzionali dell’ente”.