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Valentina Fino di Bologna caduta dal dirupo e morta davanti al fidanzato: il suo dolore nella lettera d'addio

Valentina Fino è morta davanti agli occhi del fidanzato su un sentiero di montagna, dopo la caduta da un dirupo. La struggente lettera d'addio

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Valentina Fino, infermiera di 31 anni di Bologna, è morta tragicamente il 10 agosto mentre faceva trekking sull’Alpe di Succiso, nell’Appennino Reggiano, dopo essere caduta da un dirupo davanti agli occhi del suo fidanzato, Andrea Pedata. La 31enne lavorava per l’Ant di Bologna, dove si occupava di malati oncologici. Andrea ha ricordato la compagna in una lettera straziante, esprimendo il suo dolore davanti all’imprevedibile tragedia.

Cade da un dirupo durante il trekking: Valentina Fino morta a 31 anni

Valentina Fino è morta sull’Alpe di Succiso dopo essere caduta per oltre 100 metri in un burrone. L’infermiera 31enne stava percorrendo il sentiero Barbarossa nella zona di Monte Casarola, nel Comune di Ventasso, quando è scivolata davanti agli occhi del suo fidanzato.

Solo poche ore prima, Valentina aveva postato un video su Facebook in cui mostrava la sua abilità nell’arrampicarsi. Nonostante il rapido allarme lanciato del compagno, i soccorsi non sono riusciti a salvarla. Valentina è deceduta a causa delle gravi fratture subite nella caduta.


Valentina Fino è morta dopo la caduta da un precipizio a Ventasso, nell’Appennino Reggiano

Chi era Valentina Fino

Valentina Fino era un’infermiera dedicata che prestava servizio presso l’Ant di Bologna, specializzandosi nell’assistenza ai pazienti oncologici.

La sua prematura scomparsa ha profondamente scosso i colleghi e l’intera organizzazione. “La notizia dell’improvvisa scomparsa di Valentina, nostra giovanissima infermiera dell’equipe di Bologna, ci lascia sgomenti. Tutta Fondazione Ant e la nostra presidente, Raffaella Pannuti, si stringono ai familiari in questo momento di dolore”, questa la nota ufficiale della struttura.

La lettera di addio del fidanzato Andrea Pedata

Una lettera d’addio struggente quella di Andrea Pedata, fidanzato di Valentina Fino, riportata da Il Giorno. “Avevamo tanti progetti insieme. Di vita soprattutto. Ma anche di escursionismo. Ci siamo conosciuti sui sentieri”, ha ricordato il fidanzato.

“C’è stata un’immediata e fortissima connessione. Come se fossimo legati nel profondo. E non solo dalla passione per la montagna. Entrambi molto sensibili. Riservati e introversi. Ma la nostra priorità era essere sempre gentili verso il prossimo. Entrambi eravamo appassionati di escursionismo da molti anni. Stavamo ore a camminare”, si legge.

Valentina non era però un’escursionista imprudente, come ricorda il fidanzato: “Lei soprattutto era molto coscienziosa e minuziosa nello studio dei tracciati. Chiunque abbia girato in montagna con lei lo può confermare. Questo mi dà la certezza che non avrebbe mai imboccato un sentiero se l’avesse reputato pericoloso, soprattutto avendo un occhio di riguardo percorrendolo con me”.

Il racconto dell’incidente

Incidenti di questo tipo, purtroppo, in montagna non sono infrequenti. Ma Andrea Pedata non sa darsi una spiegazione per quanto successo.

“Il dolore è troppo forte. Ho sentito un urlo e l’ho vista volare. Mi sono sporto e non c’era più. Poi il pensiero che potesse essere spaventata e dolorante giù da quel burrone mi ha fatto prendere la decisione di calarmi”, spiega nella lettera.

“Ho affrontato una discesa molto ripida di 100 metri, senza mai pensare che lei non ci fosse più. In qualche modo l’ho raggiunta. Respirava ancora. Senza toccarla ho provato a chiamarla, ma era incosciente. Dopo poco avevamo sopra la testa un elicottero dei vigili del fuoco e uno del Soccorso Alpino. I soccorritori si sono calati 35 minuti dalla mia prima chiamata. Un intervento impeccabile. Poco dopo la notizia. Valentina non ce l’ha fatta. Mi è crollato il mondo addosso”, conclude.

valentina fino morta dirupo fidanzato lettera Fonte foto: IPA/Facebook - Gli Ostacoli del cuore
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