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Vaiolo delle scimmie, ancora casi in Italia: quali sono i sintomi e quanto è probabile contrarre la malattia

Salgono ancora i casi in Italia, anche se per le autorità sanitarie il rischio di contrarre la malattia in Europa non è particolarmente alto

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega che è possibile contenere la proliferazione dei casi di vaiolo delle scimmie nei Paesi in cui la malattia non è endemica, grazie a “identificazione precoce” e “isolamento“, che fanno parte delle misure raccomandate dall’Oms e dell’Ecdc, come ha ricordato Maria Van Kerkhove, a capo della ricerca sulle malattie emergenti dell’autorità internazionale sulla salute. Nel mentre in Italia è stato scoperto un nuovo caso, e diversi pazienti si stanno sottoponendo ai dovuti accertamenti

Il virus è mutato diventando più infettivo?

Non è ancora chiaro se il virus responsabile del vaiolo delle scimmie abbia subito una mutazione. Dalle prime analisi della sua sequenza genetica, avvenute in Portogallo, in Belgio e negli Stati Uniti, non si sarebbero verificati particolari cambiamenti. Serviranno nuove analisi per capire se l’apparente maggiore velocità di trasmissione corrisponda effettivamente all’insorgenza di nuove varianti.

Il monkeypox è un virus a Dna, al contrario del Sars-Cov-2, che è invece un virus a Rna e per questo è molto più instabile. Anche per questo motivo le autorità sanitarie, pur monitorando attentamente la situazione, non sono particolarmente preoccupate per l’inizio di una pandemia di vaiolo delle scimmie.

Quanti sono i casi di vaiolo delle scimmie in Italia

In Italia sono stati finora identificati 4 casi. L’ultimo paziente emerso è ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Donato di Arezzo. Si tratta di un 32enne rientrato in Toscana da una vacanza alle Isole Canarie il 15 maggio, e quindi probabilmente legato al focolaio del Pride avvenuto nelle isole spagnole.

Nel Lazio ci sono 15 persone in isolamento, mentre i casi confermati rimangono 3. I pazienti sono ricoverati all’Istituto Lazzaro Spallanzani e sono in “buone condizioni cliniche”. Le persone in quarantena sono contatti di quelle che hanno contratto l’infezione.

L’assessorato del Welfare ha fatto sapere tramite il Corriere della Sera che ci sono alcuni casi probabili in Lombardia. Anche se di questi uno è già risultato negativo, mentre gli altri sono stati sottoposti ai dovuti accertamenti.

Vaiolo delle scimmie, ancora casi in Italia: quali sono i sintomi e quanto è probabile contrarre la malattiaFonte foto: Reuters
Il virus del vaiolo delle scimmie visto al microscopio.

Probabilità di diffusione “molto bassa” in Ue

La maggior parte dei casi di vaiolo delle scimmie in Europa “si è presentata con sintomi di malattia lieve” e “la probabilità di diffusione” alla popolazione generale “è molto bassa“, ha spiegato Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

“Tuttavia la probabilità di un’ulteriore diffusione del monkeypox virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner, è considerata alta”, viene precisato dall’ente.

Come ha sottolineato Andy Seale, consulente strategico per i programmi Oms sull’Hiv, l’epatite e le infezioni sessualmente trasmissibili, “sono stati identificati diversi casi di vaiolo delle scimmie tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, ma non è una malattia omosessuale, come hanno cercato di etichettarla alcune persone sui social network”.

Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie

I sintomi della malattia sono simili a quelli umani.

  • Febbre.
  • Brividi.
  • Cefalea.
  • Dolori muscolari.
  • Mal di schiena.
  • Affaticamento estremo.
  • Edema linfonodale.

La manifestazione più evidente è però un’eruzione cutanea, con macchie piane di colore rosso, che in genere inizia sul viso e poi si diffonde ad altre parti del corpo. Le macchie si trasformano in vescicole purulente che poi diventano croste. Il vaiolo delle scimmie espone al rischio di sviluppare altre infezioni, e in particolare infezioni batteriche della pelle e dei polmoni.

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