Vaccino Sputnik, Antonella Viola racconta di aver ricevuto una strana telefonata dopo averlo bocciato
L'immunologa Antonella Viola ha rivelato uno strano episodio che le è accaduto mesi fa e che riguarda il vaccino anti Covid russo Sputnik
L’immunologa Antonella Viola ha rivelato di aver ricevuto una “strana telefonata” mesi fa, quando sulla rivista scientifica Lancet assieme ad altri colleghi bocciò lo Sputnik, il vaccino anti Covid russo, scrivendo che non era efficace nel contrastare la malattia provocata dal coronavirus. A telefonare fu una persona che disse di essere del ministero degli Interni e che chiedeva spiegazioni sul perché criticasse il vaccino.
Antonella Viola, la “strana telefonata” sul vaccino Sputnik
Ospite di ‘Forrest’ su Rai Radio1, l’immunologa dell’Università di Padova, Antonella Viola, ha rivelato di aver ricevuto una “strana telefonata” dopo che scrisse che il vaccino Sputnik è inefficace contro il Covid-19.
La telefonata risale al periodo in cui Viola, assieme ad altri colleghi a livello internazionale, scrisse sulla rivista scientifica Lancet un commento per dire che il vaccino anti Covid russo Sputnik effettivamente non funzionava.
“In quei giorni – ha raccontato l’immunologa – a parte che il mio telefono cominciò a dare dei seri problemi, ricevetti una telefonata molto strana, di una persona che disse di essere del ministero degli Interni, della sicurezza, non ricordo. E mi disse che voleva informazioni: voleva sapere se io sapessi di più sul vaccino Sputnik”.
Antonella Viola, l’autore della “strana telefonata”
“Cercavo di capire meglio chi fosse ma è stato molto vago. Mi disse che sarebbe venuto a trovarmi in studio ma non è mai più venuto”, ha raccontato Antonella Viola.
“Ovviamente non sarà stato qualcuno del Ministero, immagino di no – ha aggiunto l’immunologa – però mi è rimasto il dubbio di capire chi fosse questa strana persona che si è presentata e che ha voluto sapere perché io avessi criticato il vaccino”.
Vaccino Sputnik, cosa sappiamo
Gam-COVID-Vac, noto come “Sputnik V” è un vaccino anti Covid messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia e microbiologia Gamaleya, in Russia. Il vaccino utilizza come vettore un adenovirus ricombinante non in grado di moltiplicarsi, la stessa tecnologia usata da AstraZeneca per il suo Vaxzevria.
Nei mesi scorsi era circolata l’ipotesi che lo Sputnik V sia una copia del vaccino di AstraZeneca: la Russia avrebbe rubato il progetto per il suo vaccino anti Covid dal Regno Unito.
L’efficacia riportata del vaccino Sputnik è del 91,6 %. Il vaccino russo non è stato autorizzato per l’uso nell’Unione europea, ma è stato venduto a molti Paesi del mondo, in particolare in Asia e Africa e alcuni stati del Sudamerica come Brasile e Argentina.
In Europa il vaccino Sputnik è stato comprato e impiegato da Serbia, Ungheria, Slovacchia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord e San Marino.