Vaccino Covid, Lino Banfi: "Senza casini che italiani siamo?"
L'attore comico Lino Banfi ha parlato dei ritardi nella fornitura dei vaccini anti Covid da parte di Pfizer e AstraZeneca
“Se non abbiamo casini che italiani siamo?”. Lino Banfi commenta con la tipica ironia i ritardi del vaccino anti Covid per gli over 80. “Mica possiamo cambiare nazionalità! Quando in Italia tre cose vanno bene iniziamo ad aver paura e ci chiediamo: che cosa è successo?”, ha dichiarato l’attore comico all’Adnkronos.
“Come ‘Nonno d’Italia’ in tanti tanti mi chiamano e mi scrivono chiedendomi come si devono comportare. Si fidano di me e mi chiedono di dirigerli. Mi dicono che vogliono venire tutti con me, ma per andare dove? Dobbiamo aspettare che il nostro medico ci chiami”, ha raccontato Lino Banfi.
“Io ad esempio sono in cura al Campus Biomedico a Trigoria, e una decina di giorni fa mi avevano detto che era questione di giorni, ora aspetto che mi chiamino”, ha raccontato l’attore, la cui identità si è fusa, per molti telespettatori con quella del personaggio di Nonno Libero di Un medico in famiglia.
Lino Banfi ha riferito ad Adnkronos di augurarsi che i ritardi non siano “di otto mesi! Nel frattempo sto facendo un po’ di smart working, che inizialmente pensavo fosse uno sport”.
“Non mi piace il termine ultraottantenni“, ha concluso tornando serio. “Mi sarebbe piaciuto più ‘anziani obesi’ o ‘anziani brutti’. Con questo temine sembra che sei lì lì, noi ultraottantenni siamo dei privilegiati dopotutto”!
Fonte foto: ANSA