Morti per il vaccino, Burioni rompe il silenzio in tv: l'intervento
Primo intervento di Roberto Burioni in tv da maggio: scatta la fine del silenzio televisivo. Il virologo ha parlato dei morti per il vaccino
Mentre continuano ad arrivare da tutto il mondo segnalazioni di morti ed effetti collaterali più o meno gravi legati al vaccino anti Covid, il virologo Roberto Burioni è intervenuto a “Che tempo che fa” per tentare di fare chiarezza sulla questione. Tra miocarditi e allergie, parlando con Fabio Fazio il virologo ha cercato di rassicurare il pubblico di Rai 3 con alcuni esempi pratici. Si tratta del suo primo intervento da maggio, rompendo così definitivamente il suo silenzio televisivo.
La prima considerazione da fare, per Burioni, è che “abbiamo un virus molto più contagioso rispetto allo scorso anno. I vaccini sono efficacissimi e estremamente sicuri, hanno evitato una tragedia terribile. Non voglio neanche immaginare cosa sarebbero stati il nostro paese e il mondo intero senza i vaccini. È complicato trovare qualcuno per cui non sia consigliato il vaccino. Per le donne in gravidanza si tende a non somministrarlo nei primi 3 mesi perché potrebbe provocare la febbre. E la febbre, a prescindere da cosa viene provocata, può essere pericolosa nel periodo di formazione degli organi del bambino”.
“Nulla ci fa sospettare che questi vaccini abbiano effetti negativi a lungo termine. Nella storia della medicina, non esiste un vaccino tra quelli usati che abbia avuto effetti negativi a lungo termine. Il vaccino, come tutti i farmaci, ha effetti collaterali”, ha aggiunto l’esperto.
In merito a un argomento molto dibattuto, cioè la miocardite, Burioni ha spiegato che “si presenta raramente, in teoria può essere anche grave. Su questo effetto, un’infiammazione del muscolo cardiaco, è stato condotto uno studio molto ampio negli Usa: sono state considerate 300 milioni di vaccinazioni, con 1300 casi di miocarditi. Tutte queste persone sono guarite. Qualcuno è morto per il vaccino? Sì, probabilmente una persona in Nuova Zelanda è morta per miocardite. Una persona in un anno su miliardi di dosi”.
In conclusione, ha sottolineato il virologo, “c’è un rischio, ma ogni anno in Italia ci sono reazioni avverse ai farmaci che causano la morte di 25 persone. Altre persone muoiono per un’allergia al cibo, circa 30 all’anno in media. Ogni anno in Italia 25 persone muoiono per punture di insetti. Il rischio costituito dal vaccino è minimo, rispetto a quelli che fanno parte della nostra vita. A chi ha paura di vaccinarsi, possiamo dire che l’unica cosa di cui aver paura e la sua paura stessa. Quando andate in auto al centro vaccinale, il rischio maggiore lo correte durante il viaggio. Non per la vaccinazione”.