Università sotto inchiesta da parte del ministero: lauree false e abilitazioni a tempo di record
Alcune università sono sotto inchiesta: undici atenei sono finiti nel mirino del Ministero dell’Università e della Ricerca
Alcune università sono sotto inchiesta, con undici atenei, perlopiù privati, finite nel mirino del Ministero dell’Università e della Ricerca. L’indagine, avviata su segnalazioni raccolte nella primavera 2024, punta a chiarire presunte irregolarità nella concessione di titoli accademici e abilitazioni, che sarebbero stati rilasciati in modo accelerato e senza i necessari controlli di qualità.
Università sotto inchiesta
Come riporta La Repubblica, gli atenei coinvolti includono nomi come l’Università degli Studi UnideMontaigne di Milano, l’Università Popolare della Toscana e la Harris University di Palermo.
Secondo il Ministero, queste istituzioni non sarebbero accreditate per il rilascio di titoli accademici, nonostante la loro affermazione di essere regolarmente iscritte all’anagrafe nazionale.
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Alcune università sono finite nel mirino del Ministero
In particolare, alcune di queste università sembrano sfruttare somiglianze con enti più noti e accreditati per confondere gli studenti e legittimare la loro offerta formativa.
La denuncia della Cgil
La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla denuncia della Flc Cgil, che ha segnalato come alcune università e associazioni formative starebbero promuovendo corsi abilitanti e specializzazioni in modo fraudolento.
Tra le accuse, c’è quella di concedere abilitazioni all’estero e specializzazioni linguistiche attraverso pagamenti di 7.500 euro, senza che i candidati debbano nemmeno sostenere un esame.
Questa pratica, secondo il sindacato, rappresenta una grave minaccia alla qualità della formazione in Italia, minando la credibilità del sistema universitario.
Le indagini del ministero e il nuovo decreto
Il Ministero ha confermato che le indagini sono in corso e che diversi esposti sono stati presentati alle Procure competenti.
Le verifiche sono partite già a marzo, in concomitanza con lo scandalo legato all’Università Jean Monnet-Goradze, che ha portato alla luce numerose irregolarità nel rilascio dei titoli accademici.
A fine luglio è stato annunciato un nuovo decreto ministeriale che impone alle facoltà telematiche nuove regole per esami e lezioni.
Il decreto modificherà radicalmente questa tipologia di atenei, che sono spesso al centro del mirino delle critiche, anche molto aspre, che giudicano i percorsi di studio come eccessivamente semplici rispetto ai corsi offerti dall’istruzione pubblica.
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