Ucraina, la Bielorussia raddoppia le truppe speciali al confine: la mossa che preoccupa la Nato
Il presidente della Bielorussia Lukashenko ha inviato truppe speciali al confine con l'Ucraina perché teme un'invasione dai Paesi Nato confinanti
La Bielorussia rompe gli indugi e ammassa nuove truppe al confine con l’Ucraina. La decisione è stata motivata dal presidente Lukashenko con la minaccia rappresentata dai vicini Paesi Nato. Lo stesso presidente bielorusso, che fin dall’inizio dell’invasione ha offerto supporto logistico alla Russia, ha poi voluto ricordare che, pur non avendo la potenza dell’esercito di Mosca, “in caso di attacco l’esercito bielorusso è in grado di infliggere danni intollerabili ai nemici”.
- I motivi della decisione della Bielorussia
- Lukashenko: "La Bielorussia ha le armi per causare danni"
- Cosa ha detto il presidente della Bielorussia sulla guerra in Ucraina
- Una mossa per tenere a bada Putin?
I motivi della decisione della Bielorussia
A spiegare nel dettaglio i motivi della scelta è stato il ministro della Difesa di Minsk, Viktor Gulevich: “Gli Usa e i loro alleati stanno continuando a rafforzare la loro presenza militare vicino al confine di stato della Bielorussia. Il contingente è più che raddoppiato sia in termini quantitativi che qualitativi negli ultimi sei mesi”.
“Ci sono forze che trasportano missili da crociera marittimi nel Mar Mediterraneo e nel Mar Baltico e sono aumentate le forze in Polonia e nei Paesi baltici. Tutto ciò indica la presenza di una minaccia crescente per noi”, ha proseguito Gulevich.
Lukashenko: “La Bielorussia ha le armi per causare danni”
“Siamo realisti, capiamo che non potremmo sconfiggere la Nato. Ma abbiamo tutte le armi per causare danni, in particolare ai territori da cui verremmo attaccati”, ha specificato il presidente Lukashenko.
Una mossa, quella della Bielorussia, che arriva dopo le parole di Putin nel giorno dei festeggiamenti per il 9 maggio.
Il presidente russo ha insistito sulla minaccia rappresentata dai Paesi Nato per la Russia, e Lukashenko, fedele alleato di Putin, sembra aver preso la decisione di aumentare le truppe al confine proprio per confermare le tesi del Cremlino.
Putin insieme al presidente bielorusso Lukashenko
Cosa ha detto il presidente della Bielorussia sulla guerra in Ucraina
Per comprendere meglio la mossa di Minsk, è bene anche ricordare le parole del presidente Lukashenko pronunciate sulla guerra pochi giorni fa. Intervistato dall’Associated Press, il presidente bielorusso ha detto che la guerra “si sta trascinando troppo”. Una critica neanche troppo velata all’invasione russa, che dura ormai da oltre 70 giorni senza risultati concreti. Parole che molto probabilmente non sono piaciute a Putin, anche se l’appoggio incondizionato di Minsk non è stato mai messo in dubbio da Lukashenko.
Una mossa per tenere a bada Putin?
La scelta di raddoppiare le truppe al confine, quindi, potrebbe essere letta anche come un gesto riparatore per rabbonire Vladimir Putin. Inoltre, i due Paesi nei giorni scorsi hanno chiuso un accordo per la produzione di missili.
Il timore di molti osservatori è che queste mosse possano avvicinare la Bielorussia verso un aiuto militare sul campo nell’invasione russa dell’Ucraina.