Tweet di Karla Sofía Gascón contro Islam e George Floyd, addio all'Oscar come miglior attrice non protagonista
L’attrice candidata all’Oscar Karla Sofía Gascón sta affrontando una bufera mediatica per alcuni suoi vecchi tweet, che sono poi stati cancellati
È finita nella bufera mediatica l’attrice Karla Sofía Gascón, la prima persona transgender a essere nominata agli Oscar come miglior attrice non protagonista, a causa di alcuni suoi vecchi tweet, nei quali esprimeva opinioni controverse sull’Islam, sull’omicidio di George Floyd e sui casi di diversità agli Oscar. Dopo la cancellazione dei post, sono però arrivate le scuse.
Bufera su Karla Sofía Gascón
Il film di Jacques Audiard “Emilia Pérez” è stato candidato a ben 13 premi Oscar nel 2025 (è il film non in lingua inglese con più candidature di sempre), e tra questi c’è anche quello come attrice non protagonista, che vede in lizza Karla Sofía Gascón.
L’attrice spagnola, prima persona transgender a essere nominata agli Oscar in questa categoria, è però finita nella bufera mediatica a causa di alcuni suoi vecchi tweet, pubblicati tra il 2020 e il 2021.
Fonte foto: ANSA
Nei suoi post, l’attrice classe 1972 ha espresso posizioni discutibili su molti argomenti, tra i quali l’Islam, scrivendo ad esempio: “È solo una mia impressione o ci sono più musulmani in Spagna? Ogni volta che vado a prendere mia figlia a scuola ci sono più donne con i capelli coperti e le gonne fino ai tacchi. L’anno prossimo, invece dell’inglese, dovremo insegnare l’arabo”.
I tweet dell’attrice
Sempre riguardo ai musulmani, la Gascón ha scritto in altri post che il modo in cui trattano le loro donne è “profondamente disgustoso per l’umanità”, e che “l’Islam non rispetta i diritti internazionali”, per poi allargare l’attacco ad altre religioni: “Sono così stufo di tanta di questa me**a, dell’Islam, del cristianesimo, del cattolicesimo e di tutte le fo***te credenze degli idioti che violano i diritti umani”.
La Gascón però, pochi giorni dopo l’omicidio di George Floyd, avvenuto il 25 maggio 2020, scrisse un lungo post sull’argomento: “Penso davvero che a pochissime persone importasse di George Floyd, un truffatore tossicodipendente, ma la sua morte ha dimostrato ancora una volta che ci sono persone che considerano ancora i neri scimmie senza diritti e considerano i poliziotti assassini: si sbagliano tutti”.
In un altro tweet, datato agosto 2020, l’attrice attaccava i vaccini durante la pandemia di COVID-19: “Il vaccino cinese, oltre al chip obbligatorio, include due involtini primavera, un gatto che muove la mano, 2 fiori di plastica, una lanterna pop-up, 3 linee telefoniche e un euro per il tuo primo acquisto controllato”.
La diversità agli Oscar e le scuse
Ma la Gascón ha parlato nei suoi vecchi tweet anche degli Oscar, in particolare della cerimonia del 2021, nella quale “Nomadland” vinse il premio come miglior film: “Gli Oscar sembrano sempre più una cerimonia per film indipendenti e di protesta, non sapevo se stavo guardando un festival afro-coreano, una manifestazione di Black Lives Matter o l’8M. A parte questo, un brutto, brutto gala”.
Da quando questi tweet sono diventati virali, l’account X di Gascón è stato cancellato, e l’attrice ha presentato delle scuse: “Come persona in una comunità emarginata, conosco questa sofferenza fin troppo bene e sono profondamente dispiaciuta per coloro a cui ho causato dolore. Per tutta la vita, ho combattuto per un mondo migliore. Credo che la luce trionferà sempre sull’oscurità”.
“Ho espresso il mio disaccordo o accordo con tutte le questioni correlate che mi hanno toccato e di cui ho avuto un’opinione, spesso errata, che è cambiata nel corso della mia esperienza – ha poi aggiunto l’attrice candidata all’Oscar -. Ho sempre usato i miei social media come un diario, […] non come qualcosa che sarebbe stato esaminato fino all’ultimo dei suoi 140 caratteri, poiché a volte io stesso non sono nemmeno consapevole di aver scritto qualcosa di negativo”.
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