Tredicesima con aumento di 80 euro per i lavoratori con reddito fino a 15 mila euro: la bozza del decreto
La tredicesima prevede un aumento fino a 80 euro per i lavoratori con reddito sotto i 15 mila euro. Lo prevede la bozza del decreto di revisione del regime Irpef e Ires
Per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 15 mila euro è prevista una tredicesima più ricca: l’aumento fino a 80 euro è disposto dalla bozza del decreto legislativo di revisione del regime Irpef e Ires che passerà all’esame del Consiglio dei ministri di martedì 23 aprile.
- Fino a 80 euro in più nella tredicesima
- Tasse più alte sui premi di risultato
- La smentita del viceministro Leo
Fino a 80 euro in più nella tredicesima
La misura riguarda il 2024 “nelle more dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità”.
L’ammontare dell’incremento verrà definito con un successivo decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze da adottare entro il 15 novembre 2024, sulla base delle maggiori entrate derivanti dal concordato preventivo biennale per le partite Iva.
Nella foto da sinistra: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario Maurizio Leo, la premier Giorgia Meloni.
Tasse più alte sui premi di risultato
La bozza prevede inoltre di tassare al 10% i premi di risultato erogati a partire dall’1 gennaio 2025, entro il tetto di 3.000 euro.
Nel testo viene scritto che i premi di risultato “sono soggetti a una imposta sostitutiva” che è “pari al 10%, entro il limite di importo complessivo di 3.000 euro lordi”.
La tassazione sui premi di risultato raddoppia, dunque, passando dal 5% stabilito nell’ultima Manovra (e in quella precedente) al 10%.
Con l’approvazione delle misure, dovrebbe prendere il via una prima attuazione della delega fiscale per i redditi da lavoro autonomo, dipendente, per i redditi agrari e per i redditi diversi.
Si conferma poi l’intenzione del governo Meloni di applicare anche per il 2025 le tre aliquote Irpef risultanti dalla recente riforma, in attesa che si trovino le coperture per l’aliquota unica, vero obiettivo dell’esecutivo sul quale preme l’acceleratore soprattutto la Lega. E viene inoltre confermato anche il taglio del cuneo fiscale.
La smentita del viceministro Leo
Ma attenzione: il viceministro dell’Economia Maurizio Leo invita a non tenere conto delle indiscrezioni di stampa che, a suo dire, “non corrispondono al vero”.
“Il provvedimento – fa sapere Leo tramite una nota – è ancora oggetto di revisione da parte degli uffici competenti. Stiamo lavorando per mettere a punto un decreto che sia compatibile con le esigenze dei contribuenti e al tempo stesso rispettoso degli equilibri di finanza pubblica”.