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Travolta sul Raccordo, spuntano le telefonate di Alessia Sbal al 112: "Fermati! Non mi venire addosso!"

Svolta nelle indagini sulla morte di Alessia Sbal travolta sul Grande Raccordo Anulare: spuntano le telefonate al 112

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Il caso della ragazza travolta sul Grande Raccordo Anulare potrebbe arrivare a una svolta. Alessia Sbal aveva chiamato il numero unico delle emergenze poco prima di morire travolta da un tir mentre si trovava sulla corsia di emergenza vicino alla svincolo per Boccea. ‘Repubblica’ ha pubblicato in esclusiva il contenuto delle telefonate al 112.

Travolta sul Grande Raccordo Anulare, spuntano le telefonate al 112

Due le novità che potrebbero portare alla ricostruzione definitiva dell’incidente che ha cagionato la morte di Alessia Sbal, 43 anni, travolta e uccisa mentre si trovava a piedi nella corsia d’emergenza nello svincolo per Boccea del Grande Raccordo Anulare, già teatro di un tragico episodio nei giorni scorsi.

‘Repubblica’ ha svelato in esclusiva il contenuto delle telefonate al 112, ed ecco la prima novità. La prima telefonata, alle 20:39, è stata in uscita, quindi è partita dal telefono di Alessia Sbal che all’operatore ha riferito: “Ho avuto un incidente con un camionista, venite qui”. L’operatore riferisce a ‘Repubblica’ di aver sentito anche la voce di un uomo sullo sfondo: “Non c’entro niente, non sono io”. Questa chiamata è durata 23 secondi e lascia intuire che tra la donna e il camionista fosse in atto una lite.

PoliziaFonte foto: iSTOCK
Svolta nel caso della morte di Alessia Sbal: spuntano le telefonate al 112

In quel momento i due si trovavano sulla corsia di emergenza dopo il tamponamento. Dopo che Alessia ha riattaccato, il 112 l’ha subito richiamata e proprio in quel momento si sarebbe consumata la tragedia. La seconda telefonata è durata circa un minuto. Dal contenuto dell’audio si intuisce che il camionista fosse tornato sul mezzo, e poco dopo Alessia Sbal ha gridato: “Fermati! Fermati!”.

In quel momento si è interrotta la comunicazione. Alessia, quindi, si trovava già inerme sull’asfalto. Poco dopo il 112 ha tentato di rimettersi in contatto con la donna per due volte, ma senza risultati. Quindi è arrivata la quinta telefonata al numero unico delle emergenze, questa volta da un automobilista: “Sono qui sul Gra, un camionista ha travolto una donna”.

Una prima ricostruzione: la telefonata con l’amica, un testimone e le chiamate al 112

Con le telefonate al 112 è quindi possibile immaginare il tassello finale che ricostruirebbe la dinamica che ha portato alla morte di Alessia Sbal.

La seconda novità arriva sempre da ‘Repubblica’ ed è la testimonianza di un automobilista, il cameraman Paolo Piccini, che intorno alle 21 avrebbe assistito allo speronamento del tir contro la Panda di Alessia Sbal.

Piccini riferisce: “La Panda era sulla corsia centrale, il tir su quella interna. Ricordo che erano molto vicini, quasi accostati. A un certo punto il tir ha iniziato a andare verso sinistra finendo sulla corsia centrale e sbattendo contro la parte anteriore destra della Panda”.

Quindi: “Ero accanto alla Panda e ho visto che la donna alla guida era molto arrabbiata dopo lo scontro. Non aveva il cellulare all’orecchio. Ha accelerato di botto, è andata davanti al tir e ha frenato per farlo fermare”.

La panda di Alessia Sbal e il tir hanno quindi sostato nella corsia di emergenza, dove poi si sarebbe consumata la tragedia.

Parliamo di possibile tassello finale della vicenda in quanto tre, ora, sono gli elementi che ricostruiscono le circostanze che hanno portato alla morte della 43enne.

Il primo elemento è stata la testimonianza dell’amica, che poco prima del tragico epilogo era al telefono con la Sbal. L’amica ha riferito le ultime parole della vittima poco prima della morte: “Quel camion mi sta tagliando la strada, ma che fa? Ehi, ma sei matto? Mi è venuto addosso. Devo attaccare, devo attaccare“.

L’amica avrebbe dunque assistito in diretta telefonica allo speronamento della Panda di Alessia Sbal con il tir, un dettaglio confermato dal cameraman Paolo Piccini a ‘Repubblica’. Ricostruire gli ultimi eventi prima della morte della 43enne, ora, è possibile grazie al contenuto delle telefonate pubblicato questa mattina, venerdì 9 dicembre.

La posizione del camionista Flavio Focassati e la pista dei due tir

Il camionista Flavio Focassati, 47 anni, si trova in questo momento agli arresti domiciliari per i reati di omicidio stradaleomissione di soccorso.

Agli inquirenti ha raccontato: “Non l’avevo vista, mi è comparsa davanti all’improvviso”, per questo rimane ancora battuta l’ipotesi dei due tir. La dichiarazione di Focassati potrebbe coincidere con quanto avvertito dall’operatore nella seconda telefonata: “Non c’entro niente, non sono io”.

Il primo tir avrebbe speronato l’auto di Alessia, il secondo l’avrebbe uccisa.

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