Tragedia Rigopiano 5 anni fa, c'è correlazione tra terremoto e valanga? Un nuovo studio cambia tutto
Un nuovo studio mette in discussione quello che sapevamo sul disastro di Rigopiano, dove persero la vita 29 persone
Sono trascorsi 5 anni dalla tragedia di Rigopiano, dove persero la vita 29 persone a seguito della valanga che travolse l’hotel resort. In occasione della ricorrenza, saranno ricordate sul luogo della tragedia i deceduti che, tra l’altro, non hanno ancora avuto giustizia come lamentano i parenti e il comitato vittime.
Tragedia Rigopiano 5 anni fa: la situazione
Il 18 gennaio 2017 nell’albergo a Rigopiano rimasero bloccate dalla neve 40 persone, tra cui 4 bambini. Alle ore 17 una valanga sfondò l’edificio trascinandolo per 10 metri. Il mattino seguente, lo scenario che si presentò davanti ai primi soccorritori fu agghiacciante con le 29 vittime accertate.
I promotori del comitato vittime di Rigopiano hanno organizzato una fiaccolata, con alzabandiera e deposizione fiori e messa: “Noi lottiamo da 5 anni per dare giustizia ai nostri angeli e per far sì che mai più si ripeta quello che è successo a Rigopiano”, hanno scritto in una nota.
“Non si spengano i riflettori su questa tragedia“, hanno esortato i promotori. Sono infatti 25 gli imputati nel processo penale in corso, riunito al procedimento per depistaggio che vede altri 5 imputati.
“La speranza è che prima possibile si giunga almeno alla sentenza di primo grado, la prescrizione incombe”, ha ricordato Gianluca Tanda, fratello di Marco, una delle 29 vittime.
Tragedia Rigopiano, un nuovo studio 5 anni dopo cambia tutto
A cinque anni dalla tragedia di Rigopiano, un nuovo studio cambia tutto: non esiste evidenza scientifica di correlazione tra terremoto e valanga di Rigopiano.
Lo studio è stato realizzato dal professor Nicola Pugno, dell’Università degli Studi di Trento, e pubblicato sulla rivista Matter.
“Ad oggi – ha spiegato l’esperto – non vi è alcuna evidenza di un ruolo del terremoto sul distacco della valanga, confutando la tesi opposta sostenuta da alcuni professori dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, consulenti tecnici degli imputati, secondo cui i terremoti avrebbero invece rivestito un ruolo dirimente”.
“Il loro ragionamento – ha aggiunto l’esperto – porta all’assurdo che ogni terremoto (o anche ogni minima vibrazione) risulterebbe causa di distacco di una valanga successiva, anche di anni”.
Quindi, è la conclusione della ricerca, “è improbabile che il terremoto abbia avuto un ruolo nel distacco della valanga, poiché esso avrebbe dovuto generare una fessura sufficientemente lunga, ma che non si è propagata durante il terremoto stesso (lo ha fatto solo in seguito). Questo è improbabile poiché la fessura causata da un terremoto è, secondo la consolidata meccanica della frattura, di tipo instabile ovvero, se si innesca, non si può più arrestare”.