Chi era Tiziana Cantone: tutta la storia e le ultime notizie
Dall'autopsia sul cadavere emerge l'ipotesi dell'omicidio: chi era Tiziana Cantone, tutta la storia dall'inizio e le ultime notizie
Nuovi sviluppi hanno riportato il caso di Tiziana Cantone tra le notizie degli ultimi giorni: Tiziana Cantone, 33 anni all’epoca della sua morte – era classe 1983, – fu ritrovata senza vita nello scantinato della casa di una zia a Mugnano di Napoli, il 13 settembre del 2016. La ragione del decesso fu individuata fin da subito in un suicidio, che tra l’altro la ragazza aveva, in precedenza, tentato più volte.
Tiziana Cantone aveva acquisito notorietà dopo la diffusione online di alcuni video pornografici che la ritraevano protagonista. Dopo quello che, almeno in un primo momento, fu etichettato come un suicidio, il caso di revenge porn assunse le tinte della cronaca nera, suscitando un dibattito pubblico che sfociò nell’approvazione di una legge contro la diffusione non consensuale di video pornografici in chat e online.
Si tratta insomma di un caso che ha fatto scuola e che ha profondamente inciso sulla consapevolezza degli italiani rispetto alla tutela dell’immagine pubblica di una donna che evidentemente non aveva dato nessuna autorizzazione alla diffusione dei video espliciti che la ritraevano: la storia ha avuto ricadute anche sull’ordinamento italiano e ha aiutato a diffondere lo stigma sul revenge porn. Tuttavia si tratta pur sempre di vicende avvenute qualche anno fa. Perché se ne parla di nuovo?
Perché si sta parlando di nuovo del caso di Tiziana Cantone
Il motivo per cui le cronache hanno portato di nuovo alla ribalta il nome di Tiziana Cantone è il risultato dell’autopsia effettuata dal professor Mariano Cingolani, docente ordinario di Medicina Legale dell’Università di Macerata. L’accertamento è stato richiesto dallo studio Emme Team, che assiste Maria Teresa Giglio, mamma di Tiziana. Sul cadavere della donna, Cingolani ha trovato due segni, due solchi sul collo, che gli hanno fatto ipotizzare la messa in scena di un suicidio per coprire l’omicidio della giovane.
È una ricostruzione, quella del medico, che non può essere non indagata, ed è per questo che la procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo contro ignoti contenente l’ipotesi di reato di omicidio volontario. In questo modo, i magistrati sono andati incontro alle richieste della madre di Teresa Cantone, Maria Teresa Giglio, che a più riprese aveva detto di non credere all’ipotesi del suicidio. Tutti i dettagli riguardanti lo scenario evocato dal professore dell’ateneo maceratese sono elencati a questo link. Il nome di Mariano Cingolani inoltre non era sconosciuto ai giornalisti di cronaca nera: si tratta infatti dello stesso specialista che si occupò del caso Meredith, la vittima dell’omicidio commesso a Perugia la sera del giorno 1 novembre 2007 e per il quale furono indagati Raffaele Sollecito e Amanda Knox.
Chi era Tiziana Cantone e perché tutti ne hanno parlato
Nata a Casalnuovo di Napoli il 15 luglio 1983, Tiziana Cantone era la figlia di Maria Teresa Giglio. Sconosciuto invece il padre, dal quale fu abbandonata quando ancora era in fasce. Dopo aver frequentato il liceo classico, Tiziana Cantone si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, ma non conseguì mai la laurea, preferendo dedicarsi all’attività di famiglia.
Raggiunse la notorietà dopo la diffusione di alcuni video pornografici ritraenti rapporti sessuali consensuali con altri uomini, diffusi dalla stessa Cantone via WhatsApp, che però, insieme al fatto di averli inviati lei per prima, ha ammesso anche di non aver neanche lontanamente immaginato quanto sarebbe avvenuto dopo: “Era un gioco fare sesso cambiando partner – ha scritto il Corriere della Sera in un articolo dell’11 dicembre 2016 – era un gioco lasciarsi riprendere, era un gioco inviare poi i video ad altri uomini. Lei ha giocato senza rendersi conto di quanto fosse pericoloso. Non ha capito che mandare in giro quelle immagini significava mettere la sua intimità nelle mani di gente che avrebbe potuto farne qualsiasi cosa”.
Alcuni dei video, in tutto 6, furono caricati su un portale di contenuti pornografici e divennero virali nei mesi successivi: una battuta della donna divenne così celebre da essere apparsa su magliette, gadget e citata in una canzone Fuori c’è il sole di Lorenzo Fragola.
Cosa successe dopo: dalla notorietà al suicidio
Negli anni successivi l’indesiderata fama spinse Tiziana Cantone ad abbandonare il posto di lavoro, cambiare città e cognome – adottò quello della madre, diventando Tiziana Giglio. La giovane tuttavia non riuscì a farsi dimenticare e inutili risultarono anche gli sforzi per la cancellazione dai motori di ricerca dei suoi video presenti online, nonostante il contributo della procura di Aversa e del suo avvocato personale. Anzi, a causa di un errore procedurale dello stesso avvocato, la donna si vide costretta a pagare più di 20mila euro di spese legali.
Nessun esito favorevole anche rispetto alla denuncia della donna nei confronti di cinque uomini, accusati da Cantone di aver diffuso i suoi video su varie piattaforme, subito dopo averli ricevuti dalla stessa Tiziana. Le indagini della procura di Napoli Nord però non trovarono le tracce di alcuna diffusione dei video da parte dei cinque chiamati in causa: in un secondo momento la donna modificò le dichiarazioni, scagionando gli indagati, una mossa che convinse il pubblico ministero ad aprire una nuova indagine, stavolta per il reato di calunnia.
Dopo aver tentato più volte il suicidio, morì impiccandosi nello scantinato della casa di una zia a Mugnano di Napoli, dove aveva trovato rifugio. La ricostruzione ufficiale adesso è stata messa in discussione dal medico ingaggiato dalla madre, che ha rinvenuto sul corpo della donna due segni sul collo, a suo dire indicativi di una colluttazione che potrebbe essere avvenuta prima dell’impiccagione, messa in scena per coprire l’omicidio. In un’intervista al settimanale Oggi, è lo stesso medico a ribadire: “Non si è impiccata, fu strozzata”.
Le inchieste sulla morte di Tiziana Cantone e la legge contro il revenge porn
Dopo il suicidio furono ancora due le indagini che hanno arricchito di un nuovo capitolo il caso di Tiziana Cantone: la prima, che ha ipotizzato il reato di istigazione al suicidio, è stata archiviata. La seconda invece ipotizzava la frode processuale, facendo leva su alcune incongruenze emerse dall’analisi dei dispositivi elettronici della donna, dai quali erano state eliminati molti dati, e sulla presenza di DNA maschile sulla scarpa di Tiziana Cantone.
Il caso di Tiziana Cantone fu infine discusso al Senato. In Parlamento si arrivò all’approvazione della legge n.71 del 2017, recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.