Matteo Renzi
Matteo Renzi è stato presidente del Consiglio dal 2014 al 2016. Dalle elezioni 2022, il suo partito e Azione di Carlo Calenda formano il Terzo Polo
Ex sindaco di Firenze, poi segretario del Pd fino a diventare Presidente del Consiglio con un passaggio della campanella con l’allora premier, sempre del Partito Democratico, carico di tensione. Il risultato negativo al referendum costituzionale del 2016, lo porta alle dimissioni da Palazzo Chigi e ad annunciare il suo ritiro dalla politica. In realtà, non lascia mai e nel 2017 viene riconfermato segretario del Pd. Nel 2019 onda, con altri fuoriusciti dal Partito Democratico il nuovo gruppo liberale e centrista: Italia Viva.
Alle politiche del 25 settembre 2022 stringe un’alleanza con Carlo Calenda, il leader di Azione, già ministro del suo governo, per la formazione di un Terzo Polo rispetto alle coalizioni di centrodestra e centrosinistra che corre in autonomia.
Divenuto Presidente del Consiglio a 39 anni e un mese, è stato il capo di governo più giovane nella storia della Repubblica Italiana e il primo sindaco in servizio a ricoprire la carica. È stato anche il leader più giovane al G7.
Gli esordi in politica di Matteo Renzi
È nato a Firenze l’11 gennaio del 1975 e cresciuto a Rignano sull’Arno. L’attività politica inizia prestissimo, già mentre è seduto nei banchi del liceo. Ma il primo vero impegno in politica arriva durante gli anni universitari, quando contribuisce alla nascita dei Comitati per Prodi. Nel 1999 si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi del capoluogo toscano.
Subito dopo entra a lavorare nell’azienda di famiglia, la CHIL Srl, dove riveste il ruolo di dirigente e si occupa di marketing. Nel frattempo, diventa caporedattore della rivista Camminiamo insieme. Si iscrive poi al Partito popolare italiano, di cui diventa nel 1999 segretario provinciale. E nel 2001 passa alla Margherita. Nel 2004 diventa presidente della Provincia di Firenze in rappresentanza di una coalizione di centro-sinistra. E nel 2009 viene eletto sindaco di Firenze con il Partito Democratico, vincendo con il 40,52% dei voti.
Manterrà poi il ruolo fino al 2014. Il 29 agosto 2010 lancia l'idea della “rottamazione senza incentivi” dei dirigenti di lungo corso del PD, e dal 5 al 7 novembre seguenti organizza con Giuseppe Civati un'assemblea alla Stazione Leopolda di Firenze (Prossima Fermata: Italia). All'assemblea si contano oltre 800 interventi e 6.800 partecipanti. A partire da quell'assemblea, Renzi ha continuato a organizzare ogni anno un'edizione della Leopolda.
Segretario del Pd e Presidente del Consiglio
Il 13 settembre 2012 Matteo Renzi annuncia la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Nel frattempo continua l’impegno con il capoluogo toscano. La campagna elettorale dura tre mesi: in un viaggio in camper Matteo tocca tutte le province italiane. Il 2 dicembre perde le primarie al ballottaggio contro Pier Luigi Bersani.
Nel 2013 corre nuovamente per le primarie, stavolta del Partito Democratico, e l’8 dicembre vince la competizione con il 67,5% dei voti, diventando segretario del Partito Democratico e battendo Gianni Cuperlo, Giuseppe Civati e Gianni Pittella. Intanto, Presidente del Consiglio è Enrico Letta, con il quale Renzi si scontra continuamente volendo imporre al Premier la sua agenda di Governo.
A febbraio 2014, il sindaco di Firenze promuove una mozione in cui si chiede la formazione di un nuovo Esecutivo, portando Letta a dimettersi. Il 22 febbraio 2014 Matteo Renzi è il nuovo Presidente del Consiglio.
La permanenza a Palazzo Chigi
Durante il periodo a capo del Governo, l’ormai ex sindaco di Firenze inizia la sua rivoluzione: dalle riforme del mercato del lavoro, che portano al Jobs Act, a quelle della pubblica amministrazione, passando le politiche economiche, di immigrazione clandestina, pubblica istruzione e unioni civili.
Nel mese di luglio del 2014 diventa Presidente del Consiglio dell’Unione europea con il Pd che riceve il maggior numero di voti di tutti i singoli partiti politici che partecipano alle elezioni in tutta l'Unione europea. Da Palazzo Chigi, poi, dichiara che uno dei suoi compiti più importanti è realizzare riforme costituzionali e avvia un ampio progetto che prevede l'abolizione del bicameralismo perfetto e la modifica della struttura e delle funzioni del Senato della Repubblica.
Dopo un controverso incontro con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, propone una nuova legge elettorale, l’Italicum, in sostituzione del cosiddetto Porcellum, dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte Costituzionale.
Intanto, per il 4 dicembre 2015 viene indetto il referendum costituzionale con Matteo Renzi che personalizza la votazione e, in più occasioni, arriva a dire che in caso di sconfitta avrebbe ritenuto fallita e conclusa la sua esperienza in politica. In seguito alla sconfitta con il 59,11% di pareri negativi, Renzi annuncia le dimissioni da capo del Governo, ma smentisce le precedenti dichiarazioni riguardo l’abbandono della politica.
Dal Pd a Italia Viva
Nel febbraio 2017 l’ex premier rassegna le dimissioni anche da segretario del Pd, ma il 30 aprile dello stesso anno viene rieletto con il 69,2% dei voti. Alle elezioni politiche del 2018, il Partito Democratico registra una flessione dei voti ottenendo il peggior risultato nella storia del centrosinistra italiano. Renzi si dimette nuovamente da segretario.
Da senatore, durante la crisi politica del 2019, è il principale artefice della creazione di un governo che vede una coalizione tra Partito Democratico e M5S. Pochi giorni dopo la formazione del Governo Conte bis, Renzi annuncia la sua uscita dal Pd con l’intenzione di creare una nuova forza moderata. Nasce così Italia Viva al cui interno vi sono le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto, poi Roberto Giachetti, Maria Elena Boschi, Davide Faraone e Gennaro Migliore.
Infine, alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 si allea con Carlo Calenda, leader di Azione presentandosi uniti in campagna elettorale. Così prende vita il Terzo Polo, una formazione alternativa al centrosinistra e al centrodestra.
Vita privata e curiosità
Matteo Renzi è sposato dal 1999 con Agnese Landini, un’insegnante di liceo, e ha tre figli: Francesco, Emanuele ed Ester. Il leader di Italia Viva ha raccontato di aver conosciuto la moglie agli scout. Entrambi sono appassionati di corsa. L’ex premier ha scritto diversi libri: Mode – Guide agli stili di strada e in movimento, Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro (in collaborazione con Lapo Pistelli), Fuori!, Stilnovo e Oltre la rottamazione.
Nel 1994 ha partecipato come concorrente, per cinque puntate consecutive, al programma televisivo "La ruota della fortuna", vincendo 48,4 milioni di lire. Grandissimo tifoso della Fiorentina, ha arbitrato alcune partire di Seconda Categoria.