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Svolta nella guerra tra Ucraina e Russia con l'offensiva a Kursk: il gas di Putin nelle mani di Zelensky

Kursk, come sta procedendo l'offensiva ucraina in territorio russo: le mani sul gasdotto e le parole di Zelensky

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

“La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto”. Sono le prime parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky da quando lunedì è scattata l’offensiva a Kursk, in territorio russo. Un’azione che potrebbe avere un impatto cruciale nella guerra.

Le mani ucraine sul gasdotto russo: cosa sta accadendo a Kursk

Kiev sta attaccando con unità scelte di fanteria, con blindati e con la copertura di droni e missili. Secondo le notizie trapelate da agenzie internazionali gli ucraini stanno avanzando da martedì mattina in territorio russo.

Gli obiettivi principali sono due, secondo gli analisti. Il primo sarebbe già stato conquistato: l’esercito di Zelensky avrebbe messo le mani sulla stazione di controllo del gasdotto nella cittadina di Sudzha. Non un impianto qualunque: da lì passa circa la metà del gas russo diretto in Europa.

Fonti di governo a Kiev hanno spiegato al Washington Post che ora l’Ucraina potrebbe anche scegliere di stoppare i rifornimenti di gas. Una mossa per obbligare Putin a negoziare la pace da una posizione non favorevole per Mosca.

L’altro obiettivo grosso è conquistare il controllo della grande centrale nucleare di Kursk risalente ad epoca sovietica.

Zelensky: “Mosca dovrà pentirsi”

L’offensiva sta procedendo ma non si sa con precisione fino a dove si sia spinta. Esperti Usa raccontano che i militari di Kiev sono avanzati tra i 10 e 15 chilometri in territorio russo. Altre informazioni sostengono che siano giunti più in profondità. L’Ucraina non riferisce dettagli, preferendo mantenere massimo riserbo.

Zelensky intanto dice grazie agli “eroi” protagonisti dell’azione. “Mosca dovrà pentirsi” per l’invasione del 2022, va ripetendo il numero uno di Kiev che ora può anche contare sui caccia F-16 donati dagli alleati.

Il consigliere personale del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, ha intanto dettato le condizioni per porre fine alla guerra: “Il negoziato di pace sarà possibile solo quando Putin accetterà il fatto che l’invasione è fallita e non procede secondo i suoi piani”.

La posizione di Usa e Ue

Gli Usa, a proposito di ciò che sta accadendo, mantiene una posizione prudente. “Spetta all’Ucraina decidere in merito a questa offensiva, la nostra politica è consentire di rispondere agli attacchi che vengono appena oltre il confine russo”, ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller.

“L’Ucraina ha diritto di attaccare il nemico ovunque lo ritenga necessario”, sottolineano dalla commissione Ue. A far da contraltare all’occidente c’è l’ex presidente Medvedev con i suoi soliti toni apocalittici: “Occorre invadere l’intera Ucraina”.

Fonte foto: ANSA

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