Svezia firma la domanda di adesione alla Nato: cosa succede ora e la strana reazione di Mosca
Al via il primo passo formale di Stoccolma verso l'ingresso nella Nato che riunisce 30 paesi membri dell'Europa e dell'America settentrionale
La Svezia ha firmato: nella mattinata di martedì 17 maggio la ministra degli Esteri Ann Linde ha siglato la domanda formale di adesione della alla Nato. Si è quindi innanzi al primo passo ufficiale per dare via all’iter che potrebbe portare lo stato scandinavo all’ingresso nell’Alleanza politica e militare che riunisce 30 paesi membri dell’Europa e dell’America settentrionale.
- Svezia nella Nato: perché si profila un percorso a ostacoli per l'adesione
- Svezia e Finlandia nell'Alleanza? Le reazioni da Mosca
- Rampini: "Da Putin segnali di debolezza"
Svezia nella Nato: perché si profila un percorso a ostacoli per l’adesione
La notizia non è inaspettata ma è conseguenza dell’annuncio dato ieri dalla premier svedese, Magdalena Andersson, e di diversi messaggi lanciati nelle scorse settimane dai vertici di Stoccolma. “Siamo arrivati a una conclusione che è la migliore per la Svezia – ha dichiarato Linde. – Non sappiamo quanto tempo ci vorrà, ma riteniamo che potrebbe volerci fino a un anno”.
A ruota della Svezia dovrebbe mettersi la Finlandia. Linde ha infatti aggiunto che il documento sarà presentato probabilmente domani, insieme appunto alla Finlandia.
L’iter non sarà per nulla semplice da portare a termine con successo. La Turchia ha già detto di essere contraria all’adesione. Non dello stesso avviso l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell: “Sono sicuro che la Svezia e la Finlandia nella loro richiesta di adesione alla Nato riceveranno un forte sostegno da tutti i Paesi Ue perché ciò aumenta la sicurezza e ci rende più forti”.
Sulla posizione della Turchia su Svezia e Finlandia, Borrell ha aggiunto: “Sono sicuro che il Consiglio Atlantico supporterà il più possibile” l’adesione dei due Paesi e “so che la Turchia ha avanzato qualche obiezione ma la Nato sarà in grado di superarle”.
Svezia e Finlandia nell’Alleanza? Le reazioni da Mosca
E la Russia? Come reagirà? Al momento Mosca, in modo piuttosto strano e sorprendente, ha abbandonato i toni guerrafondai di qualche settimana fa. “L’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato non farà nessuna grande differenza per la Russia, in quanto da tempo i due Paesi partecipano alle esercitazioni militari dell’Alleanza”, ha spiegato di recente il ministro degli Esteri del Cremlino, Serghei Lavrov, intervenendo a un evento dedicato ai giovani.
Fonte foto: ANSA
“Non c’è alcuna minaccia immediata alla Russia da un’espansione che includa questi due Paesi”, l’eco di Putin che ha fatto un netto distinguo tra ingresso nella Nato e avvicinamento delle infrastrutture militari occidentali ai confini con la Russia. “Per quanto riguarda l’espansione, inclusi i nuovi membri Finlandia e Svezia, la Russia non ha questioni con questi Stati, nessuno”.
Il nodo cruciale, ha detto il numero uno del Cremlino, è l’uso “aggressivo” dell’allargamento da parte degli Usa che stanno “aggravando” una situazione già molto tesa.
La comunicazione di Mosca è però sempre molto criptica. Non è escluso che laddove iniziasse a concretizzarsi l’adesione vera e propria, Mosca non organizzi delle contromosse. Secondo gli analisti, al momento, difficilmente Putin potrebbe aggredire militarmente la Svezia e soprattutto la Finlandia, con cui condivide migliaia di chilometri di confine. Resta però alta l’allerta su possibili ritorsioni economiche, finanziarie e commerciali.
Rampini: “Da Putin segnali di debolezza”
La guerra in Ucraina sembra aver fiaccato le ambizioni dello “Zar” che credeva di risolvere la questione con un’incursione lampo mentre invece si è ritrovato in un ‘pantano bellicoso’ in cui non si vede via d’uscita. Le perdite di mezzi e uomini, fino ad ora, sono state ingenti per Mosca. Iniziare un altro conflitto non pare un’opzione percorribile.
Di questa opinione è Federico Rampini, firma del Corriere della Sera ed esperto di geopolitica internazionale. Intervenuto a Stasera Italia su Rete 4, in riferimento alle ultime esternazioni di Putin, ha ravvisato dei segnali di debolezza.
“Qui vengono interpretati come segni di debolezza – ha dichiarato Rampini -, tra l’altro colpisce il fatto che Vladimir Putin abbia ammesso che l’allargamento della Nato alla Finlandia e alla Svezia, se e quando avverrà, non rappresenta una minaccia per la Russia. È la pura verità, la Nato è un’alleanza difensiva, Finlandia e Svezia vogliono entrare nella Nato per essere difese in caso di attacco russo”.
“Per una volta Putin non è arrivato a rovesciare la realtà dei fatti con la propaganda. Le sue minacce – ha concluso il giornalista – sembrano abbastanza spuntate, il linguaggio che ha usato ultimamente nei confronti della Nato è meno bellicoso di altre volte”.