Studenti in protesta presi a manganellate dalla polizia a Roma: colpiti anche ragazzi minorenni
Studenti di Roma in protesta forzano il posto di blocco e vengono presi a manganellate dagli agenti
Gli studenti e le studentesse che nelle scorse settimane si sono barricati nei più importanti licei romani (Mamiani, Tasso, Righi, Morgagni, Manara, Virgilio e altri) si sono dati appuntamento alle ore 17 di venerdì 22 dicembre al Pantheon per chiudere le occupazioni della stagione.
Il corteo si è poi spostato verso Montecitorio e sono arrivate le manganellate.
- Le richieste degli studenti e i motivi della protesta
- Le manganellate, colpiti anche dei minorenni
- La denuncia di una ragazza
Le richieste degli studenti e i motivi della protesta
Gli studenti, oltre a chiudere la stagione delle occupazioni, si sono resi protagonisti di una serie di interventi per ribadire le proprie richieste allo Stato: scuola transfemminista, investimenti per una didattica migliore, diritto allo studio e “no alla riforma del ministro Valditara”.
Nonostante la polizia avesse bloccato le strade limitrofe al Pantheon, i giovani sono riusciti ad arrivare in via della Colonna Antonina, a ridosso della piazza.
Le manganellate, colpiti anche dei minorenni
Qui, innanzi al civico 52, gli agenti in tenuta antisommossa, per far sì che il corteo non avanzasse ulteriormente la polizia in tenuta antisommossa ha iniziato a menare fendenti con i manganelli. Diversi gli studenti colpiti, alcuni anche con meno di 18 anni.
Un minorenne raggiunto dalle manganellate frequenta il liceo Mamiani. Ha rimediato un graffio e un bozzo sotto all’occhio destro.
La denuncia di una ragazza
Una studentessa del Virgilio, invece, è stata colpita dai manganelli per due volte: ha ricevuto un colpo in testa e uno su una mano.
“Eravamo in sesta fila – ha riferito -, non stavamo spingendo e non ci stavamo muovendo. Eravamo quattro ragazze, di cui 3 minorenni, e la celere è arrivata ed ha iniziato a picchiarci. Una mia amica ha preso delle manganellate in testa, ora ha il ghiaccio”.
E ancora: “Non eravamo offensive. Se la celere avesse un numero identificativo sul casco potrei riconoscere l’uomo che ha iniziato a picchiare la mia amica. Si è accanito su di noi, perché lavora tra le forze dell’ordine?”.
La posizione di alcuni ragazzi fermati per aver forzato il blocco della polizia, che come già si è detto ha fatto scudo per evitare che i partecipanti della manifestazione non autorizzata raggiungessero Montecitorio, è al vaglio degli agenti che hanno bloccato i giovani in protesta.