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Strage a Nuoro, almeno 4 morti: chi era Roberto Gleboni, l'uomo che si è suicidato dopo gli omicidi

Roberto Gleboni era un operaio forestale di 50 anni. Nella notte si è reso autore di una strage a Nuoro, sparando contro la sua famiglia

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Sono ancora in divenire le notizie sulla strage che si è compiuta in due tempi a Nuoro, in via Ichnusa e in via Pinna: Roberto Gleboni, 50 anni, ha aperto il fuoco contro la madre nella notte tra il 24 e il 25 settembre. Successivamente si è portato presso l’abitazione in ci vivevano l’ex moglie e i figli, e ha continuato a sparare. Infine si è tolto la vita, rivolgendo l’arma contro se stesso. Un’altra vittima della furia omicida di Gleboni è il vicino e padrone di casa, accorso dopo aver sentito gli spari. Le cause del gesto sono ancora ignote.

Chi era Roberto Gleboni

Roberto Gleboni, 50 anni, lavorava come operaio per Forestas, l’agenzia forestale della Regione Sardegna per la tutela dell’ambiente. Secondo La Nuova Sardegna, l’uomo sarebbe stato un grande appassionato di armi.

Era sposato con Giusi Massetti, casalinga di 43 anni, e dal loro matrimonio erano nati tre figli. La più grande, Martina, si era laureata nel 2022. Aveva 26 anni. Gli altri figli erano più piccoli: l’ultimo nato aveva 9 anni, il secondogenito 14.

strage Nuoro Roberto GleboniFonte foto: iStock
Roberto Gleboni, autore della strage famigliare a Nuoro, era un operaio per l’agenzia Forestas della Regione Sardegna. Nella notte tra il 24 e il 25 settembre ha aperto il fuoco contro la madre, i figli, l’ex moglie e un vicino di casa. Tre le vittime della furia omicida

Secondo le prime informazioni, Roberto Gleboni e Giusi Massetti erano separati e il cinquantenne – secondo LaPresse – viveva in via Gonario Pinna, a casa della madre. Un suo vicino di casa, raggiunto dall’Ansa, lo descrive con queste parole: “Roberto era una persona tranquillissima, molto disponibile. Giorni fa mi avevano rubato la macchina e lui mi voleva prestare la sua, sapendo che mi serviva”.

Nella notte tra il 24 e il 25 settembre Gleboni ha sparato contro i suoi famigliari per poi togliersi la vita. Prima di morire, ha ucciso sua moglie, la figlia e uno dei figli. Gleboni era incensurato e l’arma era detenuta regolarmente.

La strage a Nuoro

La ricostruzione della strage a Nuoro è ancora al vaglio degli inquirenti. Le notizie e l’ordine degli eventi sono ancora discordanti. Secondo le prime informazioni, Roberto Gleboni sarebbe stato convivente della madre.

LaPresse riporta che nella notte il 50enne avrebbe sparato alla madre in via Gonario Pinna per poi spostarsi in via Ichnusa, dove l’ex moglie Giusi Massetti viveva con i tre figli. Raggiunta l’abitazione, Gleboni avrebbe aperto il fuoco contro la donna e la figlia Martina Gleboni, uccidendole.

Anche i figli sono stati raggiunti dai proiettili. Secondo Ansa, invece, i due eventi sarebbero invertiti: prima avrebbe sparato contro moglie e figli, poi avrebbe tentato di uccidere la madre per poi suicidarsi.

Secondo Agi, per il piccolo Francesco Gleboni si sono perse le speranze: all’ospedale San Francesco di Nuoro è stata dichiarata la morte cerebrale del bambino.

Colpito dai proiettili di Gleboni anche Paolo Sanna, 59 anni, vicino e proprietario dell’immobile in cui viveva l’ex moglie del 50enne. Sanna aveva raggiunto il pianerottolo, attirato dalle urla e dalle esplosioni, ed è stato colpito. Ora si trova ricoverato nel reparto di rianimazione del nosocomio di Nuoro. Dopo la strage, Roberto Gleboni ha rivolto l’arma contro se stesso.

In gravi condizioni anche la madre 83enne dell’operaio, anch’ella ricoverata presso il reparto di rianimazione del San Francesco di Nuoro.

Le indagini

Ansa riporta che in via Gonario Pinna, nell’abitazione dell’83enne madre di Gleboni, è arrivato il pm della Procura di Nuoro insieme al medico legale Roberto Demontis.

Presso la Prefettura è in corso un vertice coordinato da Alessandra Nigro con la presenza delle forze dell’ordine per ricostruire le dinamiche della vicenda.

roberto-gleboni-strage-nuoro Fonte foto: ANSA
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