Stefano Esposito indagato e intercettato 32mila volte, la clamorosa decisione sull'ex senatore Pd dopo 7 anni
Stefano Esposito è stato assolto dopo 7 anni: cadono le accuse di turbativa d'asta e corruzione. È critico sul Pd che lo ha lasciato solo
Il 2 dicembre 2024 si è concluso il percorso in aula per Stefano Esposito. Dopo 2.589 giorni, l’ex onorevole ha visto archiviare tutte le accuse a suo carico. “L’indagato non ha mai messo a disposizione di Giulio Muttoni la sua funzione parlamentare”, si legge nella sentenza. Dopo anni di indagini e intercettazioni, Esposito ha commentato criticando chi ha condotto l’inchiesta e anche i suoi ex colleghi del Pd. Si è scagliato in particolare contro coloro che, in 7 anni, sono scomparsi per poi ricomparire con un messaggio di solidarietà solo a processo concluso.
Stefano Esposito non è colpevole
Il 2 dicembre 2017, Stefano Esposito è finito sotto indagine per turbativa d’asta, corruzione e traffico d’influenze (reati simili a quelli contestati alla sindaca di Riva del Garda e René Benko). Dopo 7 anni, il 2 dicembre 2024, tutte le accuse sono cadute.
Anni di indagini, 2.589 giorni da iscritto nel registro degli indagati e 32.000 intercettazioni dopo, il tribunale di Roma ha confermato che Esposito non ha mai messo a disposizione la sua funzione parlamentare a Giulio Muttoni.
In foto Luca Lotti (S), Paolo Griseri e Stefano Esposito durante l’incontro “Giustizia tra garantismo e giustizialismo Storie dall’inferno” a Torino (16 aprile 2024)
Si ricorda che Esposito si era speso per far ritirare l’interdittiva antimafia all’imprenditore Muttoni. Lo stesso Esposito, in un’intervista, ha dichiarato: “Tornassi indietro, farei il senatore invisibile, quello che non risponde mai al cellulare”.
L’ex senatore non tornerà in politica
Con la politica, Stefano Esposito ha chiuso. Come lui stesso ha confermato in diverse interviste, traspare la difficoltà e il disagio vissuti dall’ex senatore durante questi anni. Esposito non riesce ancora a comprendere l’accanimento che ritiene di aver subito.
La sua vita infatti è cambiata radicalmente. Lui stesso descrive questo periodo come un passaggio dal “Capodanno a Central Park al deserto del Sahara”. “Svolgevo un’attività pubblica, ero una persona rispettata, avevo una mia onorabilità […] mi è stata tolta in cinque minuti”, aggiunge.
Secondo Esposito, ciò che gli è accaduto è un torto insanabile e ingiustificabile. La sua prossima battaglia sarà scoprire quanti soldi sono stati spesi per l’inchiesta contro di lui. In ogni caso, non potrà chiedere un risarcimento per l’ingiusto trattamento subito, poiché non è mai stato incarcerato.
La critica al Pd
Oltre a criticare i magistrati – con un “chi ha sbagliato deve pagare” e un ringraziamento ai giudici di Roma – Stefano Esposito ha espresso dure polemiche nei confronti del Pd.
I suoi ex colleghi gli hanno inviato oltre 600 messaggi di solidarietà, che però Esposito non apprezza. “Tra questi ci sono quelli che hanno brindato quando sono stato indagato”, ha dichiarato.
Il Pd, da parte sua, ha firmato una nota di solidarietà, ma Esposito sottolinea che nessuno dei firmatari lo ha mai chiamato durante i 7 anni dell’inchiesta. “Non mi sorprende”, ha concluso, “la politica si comporta così”.