Stefano Boeri indagato per il progetto Bosconavigli a Milano, le accuse all'architetto del Bosco Verticale
L'archistar Stefano Boeri è accusato di lottizzazione irregolare per il progetto Bosconavigli di Milano
Archistar indagato. Stefano Boeri, l’architetto che ha progettato il Bosco Verticale a Milano, è finito sotto indagine per un altro progetto nel capoluogo lombardo: Bosconavigli a San Cristoforo.
- Indagato Stefano Boeri per il progetto Bosconavigli
- Cos'è il progetto Bosconavigli
- Il problema del piano attuativo a Milano
- Le dichiarazioni di Boeri e della società che costruisce Bosconavigli
Indagato Stefano Boeri per il progetto Bosconavigli
Si è conclusa l’inchiesta sul progetto di appartamenti di lusso nel quartiere milanese di San Cristoforo Bosconavigli. 7 gli indagati per lottizzazione abusiva, tra cui anche l’architetto che ha firmato il progetto: Stefano Boeri.
Secondo la procura manca, per il progetto di Bosconavigli, il piano attuativo, che dovrebbe prevedere i servizi aggiuntivi di cui i nuovi abitanti del quartiere avrebbero avuto bisogno.
Il Bosco Verticale
Si tratta di uno dei numerosi fascicoli aperti di recente dalla procura di Milano e che riguardano i progetti di sviluppo urbano più recenti della città lombarda. Spesso infatti, manca proprio il piano attuativo.
Cos’è il progetto Bosconavigli
Bosconavigli è un progetto per la costruzione di 90 appartamenti di lusso, con un prezzo superiore ai 6.400 euro al metro quadro. Dovrebbe essere terminato già nel 2025 e buona parte dei lotti sono già stati venduti per cifre spesso altissime.
Il palazzo che compone il progetto sarà completamente circondato, sia nelle aree circostanti che sui tetti, da alberi e altre piante, nello stile che ha già caratterizzato l’opera più famosa di Boeri, il Bosco Verticale, sempre a Milano.
Per costruire questo progetto sono stati investiti circa 60 milioni di euro. Il palazzo sarà, se l’inchiesta non ne bloccherà l’avanzamento, alto 14 piani in totale.
Il problema del piano attuativo a Milano
Come detto, quello su Bosconavigli non è il primo fascicolo che la procura di Milano apre per la mancanza di un piano attuativo all’interno del progetto. Diversi altri progetti sono stati indagati per ragioni simili e in alcuni casi si è arrivati anche al sequestro dei cantieri.
Il problema sarebbe stato sollevato dai tecnici del comune di Milano che starebbero interpretando in maniera più restrittiva di altre città italiane la legge che istituisce la necessità di questo piano per determinati progetti edilizi.
Il Bosconavigli di Milano ha una caratteristica che però lo renderebbe un progetto che dovrebbe essere sottoposto a questa normativa. Tutti gli edifici che superano i 25 metri d’altezza hanno bisogno di un piano attuativo. Il progetto di Boeri raggiunge i 41 metri.
Le dichiarazioni di Boeri e della società che costruisce Bosconavigli
“Sono certo che la magistratura farà presto chiarezza su questa vicenda”. Ha dichiarato l’architetto Stefano Boeri, commentando le indagini sul progetto immobiliare Bosconavigli.
Milano 5.0 srl, la società che costruisce il palazzo ha comunicato: “A seguito dell’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano di un suo rappresentante e di altri professionisti che hanno collaborato al progetto stesso, tiene a precisare che Bosconavigli è stato realizzato sulla base di un permesso di costruire, accompagnato da una convenzione con il Comune di Milano che prevede, fra le altre cose, opere di urbanizzazione e oneri”.
“Milano 5.0 srl è certa di aver operato in buona fede, così come tutti quelli che hanno collaborato al progetto, seguendo le regole, in dialogo costante con le autorità preposte. La società attende con serenità e in spirito di piena collaborazione lo sviluppo del procedimento” prosegue il comunicato.