Sputnik, Bassetti spiega come aggirare l'Ema per usarlo in Italia
Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al San Martino di Genova, ha detto come l'Italia può aggirare l'Ema sull'approvazione dello Sputnik
Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive al San Martino di Genova, ha spiegato a QN come aggirare l’Ema e dare il via alla somministrazione del vaccino russo, lo Sputnik, anche in Italia. “C’è una legge che lo permette – ha spiegato -: siamo in guerra, abbiamo bisogno di vaccini e ne abbiamo bisogno subito”.
Sputnik, Bassetti spiega come aggirare l’Ema per usarlo in Italia
Secondo Bassetti è opportuno che l’Ema si dia “una mossa” e acceleri le procedure, perché “non siamo più in tempo di pace ma di guerra: quello che si faceva prima in un mese adesso si deve fare in due giorni”.
L’alternativa, secondo il direttore della clinica di Malattie infettive al San Martino di Genova, è ricorrere alla legge 648 del 1996, che permette di utilizzare in Italia farmaci non ancora approvati “in caso di urgenza e necessità”.
Sputnik, cosa pensa Bassetti del vaccino russo
Ma Sputnik convince Bassetti? “I dati pubblicati mi sembrano validi – ha spiegato -: credo abbia tante caratteristiche per essere un buon vaccino”.
“Non possiamo dire sia il migliore che c’è – ha aggiunto -, ma di certo non è inferiore ai suoi simili, AstraZeneca o Johnson&Johnson“.
Per quel che riguarda invece le varianti, “in Italia è predominante quella inglese: i vaccini coprono al 100%. Per quella brasiliana e quella sudafricana dobbiamo pensare che in Liguria, per esempio, abbiamo avuto un solo caso – ha aggiunto ai microfoni del Giornale -: possiamo pensare che il vaccino forse funzioni un po’ meno, ma copre comunque dalle forme gravi”.
Resta la necessità di vaccinare il più possibile: “Abbiamo bisogno di vaccini e ne abbiamo bisogno subito. Quindi se c’è qualcuno in grado di produrlo da domani ben venga”.
“Ogni giorno che perdiamo, perdiamo vite – ha riassunto drammaticamente Bassetti -: in Inghilterra sono calati drasticamente i decessi, mentre l’America permette ai vaccinati riunioni al chiuso senza mascherine e Israele ha riaperto i ristoranti: ci dobbiamo impegnare di più e avere coraggio. Vale anche per l’Aifa“.