Sposi scomparsi a Cesa e tornati a casa dopo 5 giorni: il viaggio del mistero, cosa rischiano i familiari
La macchina delle indagini continua a muoversi intorno alla vicenda degli sposi scomparsi a Cesa: i rischi della coppia e dei parenti
Ancora aleggia il mistero, nella vicenda degli sposi di Cesa scomparsi per cinque giorni che ha occupato le cronache fino al loro ritorno a casa. Discostati i fumi della preoccupazione, tuttavia, potrebbero arrivare ripercussioni sia a carico della coppia, sia a carico dei famigliari. Dopo il loro rientro, infatti, la Procura di Napoli e lo stesso Comune di Cesa si son attivati per stabilire eventuali responsabilità.
- L'inchiesta della Procura: cosa rischia la coppia
- La scomparsa dei neosposi a Cesa
- La ricostruzione: da Cesa a Milano
L’inchiesta della Procura: cosa rischia la coppia
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per far luce sul viaggio intrapreso da Pietro Montanino e Maria Zaccaria il 29 ottobre, quando la coppia ha lasciato i due figli presso l’abitazione dei nonni paterni.
Dagli accertamenti è stata confermata la versione degli sposi: il 29 ottobre sono partiti per Milano, ma la Procura intende ricostruire l’intero percorso battuto dalla coppia. Montanino e Zaccaria, infatti, si sono allontanati senza documenti né telefoni cellulari, dettagli che hanno fatto scattare l’allarme.
Continuano le indagini sulla coppia scomparsa da Cesa e rientrata a casa dopo cinque giorni. Per gli sposi e i loro parenti potrebbero essere in corso accertamenti di responsabilità
La Procura precisa che al momento non esiste alcuna ipotesi di reato a carico dei neosposi, ma i problemi potrebbero sorgere per i parenti della coppia. Questi ultimi, infatti, non avrebbero fornito alcun contributo al lavoro degli investigatori impegnati ad accertare i fatti, per questo potrebbero essere accusati di procurato allarme a seguito della denuncia presentata ai carabinieri.
Ancora, il sindaco di Cesa Enzo Guida, che insieme alla Procura aveva segnalato la scomparsa degli sposi, avrebbe avviato una serie di accertamenti tramite i servizi sociali per verificare eventuali mancanze nei confronti dei due figli minori della coppia. Molti punti della vicenda sono ancora ignoti.
La scomparsa dei neosposi a Cesa
Il 29 ottobre Pietro Montanino e Maria Zaccaria, sposi da appena quattro giorni, hanno pranzato in casa dei genitori dell’uomo. Dopo il pasto, la coppia si è allontanata dicendo di avere alcune commissioni da fare – probabilmente la visita di una casa – e ha lasciato i figli minori a casa dei nonni paterni. Da quel momento, a parte una telefonata di Maria Zaccaria alla sorella, della coppia si sono perse le tracce.
I due si sono allontanati senza documenti né telefoni, alimentando da subito un clima di forte preoccupazione. Il 3 novembre, infine, l’epilogo: Pietro Montanino e Maria Zaccaria sono tornati a casa. Secondo le ipotesi che ancora si rincorrono sui social, si sarebbe trattato di un allontanamento volontario, un “viaggio” in solitaria fortemente desiderato dalla coppia. A rassicurare l’opinione pubblica ci ha pensato anche la stessa Maria Zaccaria, che al suo rientro ha scritto sui social di non aver subito maltrattamenti dal marito. Quella delle violenze, infatti, è stata una delle prime ipotesi.
La ricostruzione: da Cesa a Milano
Secondo la ricostruzione della Procura, il 29 ottobre gli sposi avrebbero recuperato alcuni contanti dalla propria abitazione per poi raggiungere a piedi la stazione ferroviaria di Cesa. Lì sarebbero saliti su un treno regionale diretto a Napoli Centrale, dove poi avrebbero atteso un convoglio ad alta velocità in direzione Milano.
Secondo gli investigatori, la coppia avrebbe raggiunto la città meneghina alle 22:10. In una nota del procuratore della Repubblica di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, si legge che “durante l’attesa del treno” Pietro Montanino e sua moglie Maria Zaccaria “assumevano un atteggiamento sereno”. Al loro rientro, ascoltati dai carabinieri di Aversa, hanno spiegato “di essersi allontanati volontariamente, senza fornire ulteriori dettagli”.
Le indagini sono condotte dai carabinieri di Frattamaggiore, che avevano raccolto la denuncia dei parenti degli sposi.